CRISI SETTORE AERONAUTICO – CURTO: SCONTIAMO GLI ERRORI COMMESSI IN TUTTI QUESTI ANNI…

Ecco la nota di Euprepio Curto:

Ho l’impressione che sulla vicenda crisi del settore aeronautico la classe politica locale stia inanellando una serie impressionante di errori,  sia di metodo che di merito.

Di metodo, in quanto non comprende che Finmeccanica resterà sorda a qualsiasi sollecitazione che non sia accompagnata da un serio riesame dei motivi per i quali i risultati  sono stati inferiori alle attese, da una verifica delle responsabilità, nonché dalla individuazione dei correttivi idonei per il rilancio del comparto.

Di merito, in quanto ha centralizzato l’attenzione su una sola realtà locale sulla quale, peraltro,  non agevolmente   può essere ricondotto quanto disposto dall’art. 2082 del codice civile.

Appare pertanto quanto mai opportuno correggere la rotta, ponendo al primo posto la salvaguardia dei posti di lavoro. Il che può avvenire,  sia salvando le imprese che siano effettivamente tali, sia chiedendo a Leonardo  l’internalizzazione dei lavoratorilla

Ma correggere la rotta vuol dire anche battersi a favore dell’intero comparto. Onde, non sono per nulla comprensibili i motivi per i quali     nessun cenno è stato fatto a favore  dei Dema, dei lavoratori dell’HB e della stessa GSE. Sono queste imprese, e questi lavoratori di serie B, di cui ci si può sbrigativamente disinteressare, o non sono pure essi  imprese e lavoratori da tutelare, anche perché una battaglia comune può offrire possibilità di vittoria molto più ampie di scaramucce isolate?

La verità è che propria in questa circostanza il territorio, nella stragrande maggioranza delle sue componenti, sta dimostrando tutti i limiti di una visione del problema ancorato a miserevoli rendite di posizione più che a una sua  analisi seria e rigorosa.

Un problema su cui lanciammo l’allarme con largo anticipo denunciando con forza i motivi per i quali Alenia (ieri) e Leonardo (oggi) si sarebbero disimpegnati da un territorio  dove  alcune imprese non fanno impresa ma interposizione fittizia di manodopera, in tal modo inquinando il sistema degli appalti e delle commesse. Un sistema molto simile al caporalato, dove nulla (o pochissimo) viene  investito, ma molto lucrato parassitariamente.  Un sistema che non poteva reggere. E infatti non sta reggendo.

Avv. Euprepio Curto

Coordinatore Movimento Politico “Progetto per l’Italia”

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