Crisi industriale – Capodioeci (Failm): anche in GE Avio lo spettro della cassa integrazione

CRISI INDUSTRIALE A BRINDISI, ANCHE IN GE AVIO LO SPETTRO DELLA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI – SPECULAZIONE O SCARSA LUNGIMIRANZA?

La Segreteria della FAILM, rappresentata da Claudio CAPODIECI, che più volte ha informato e richiesto l’intervento di sua Eccellenza il Prefetto, pone ancora una volta con forza l’attenzione sulla crisi industriale e sociale del territorio di Brindisi.

Pur considerando le iniziative poste e le promesse di potenziali investimenti post-carbone (non solo sul sito di Cerano), ad esempio quello sul fotovoltaico che coinvolgerebbe anche Rfi e Cisa, assistiamo che lo stillicidio sociale si allarga sempre più a macchia di leopardo.

L’unico strumento certo in questa fase è l’utilizzo, con conseguente aumento dei costi pubblici, della cassa integrazione guadagni (la CIG).

Come Segreteria della FAILM ci siamo espressi più volte sul contesto difficile in cui si trova il territorio di Brindisi, evidenziando uno stato di crisi industriale e sociale.

Le famiglie del territorio di Brindisi hanno già pagato pesantemente in termini di deindustrializzazione e di perdita di posti di lavoro, considerando la situazione economico-finanziaria delle aziende partecipate.

Siamo ancora più preoccupati con l’attuale crisi che interessa importanti e grosse aziende quali ENEL, EUROAPI e LYONDELLBASELL.

La probabile chiusura di quest’ultima potrebbe getterà ulteriori ombre su un futuro già di per sé incerto con devastanti ripercussioni sullo stabilimento di ENI VERSALIS per l’assenza di fornitura e produzione del propilene.

A quanto detto si aggiunge la vicenda del settore aeronautico di GE AVIO, da una comunicazione di questi giorni si apprende che dal 18 ottobre al 31 dicembre 2024, circa 200 dipendenti della GE AVIO di Brindisi del comparto costruzioni saranno interessati alla CIGO.

La situazione è derivante dalla contrazione sui contratti e dalla crisi Boeing che ha impattato già a maggio 2024 sullo stabilimento Leonardo di Grottaglie (Taranto), ed oggi sullo stabilimento di GE Avio di Brindisi, che conta circa 900 dipendenti.

Considerando tutte le premesse, appare una situazione prevedibile, ma noi della FAILM, oltre a denunciare da tempo queste vicende (ed è questo il ruolo del sindacato), poniamo un altro problema, a nostro avviso sottovalutato in GE AVIO, ossia le performance e le capacità produttive dello stabilimento nel comparto Revisione Motori, fiore all’occhiello e unico stabilimento italiano sulla revisione e produzione dei motori aeronautici delle forze armate italiane, il quale annoverava 250 motori revisionati annui fino a qualche tempo fa, quando attualmente si parla di circa 20 motori revisionati nel 2023.

Valutando questi dati, poniamo l’attenzione sia alla prestazioni del comparto costruzioni, che è frutto di un progetto Boeing che dimostra innumerevoli problemi, e chiediamo che vi sia maggior concentrazione nel comparto Revisione Motori e Sale Prova, il cui funzionamento è ridotto al minimo, migliorando la produttività magari intervenendo sulla vera mission di questo stabilimento, sui vincoli che si hanno verso le forze armate, e con un minimo di umiltà, auspichiamo che le professionalità e le esperienze acquisite siano un volano e un’opportunità a disposizione della società; diversamente anche in questo settore a breve ci potrebbero essere delle contrazioni delle attività e una escalation dell’utilizzo della cassa integrazione.

La Segreteria della FAILM conclude col ribadire che questo territorio non può essere solo palcoscenico di speculazioni da caricare sulle casse pubbliche quando le difficoltà aumentano.

Sarebbe ora che azioni congiunte tra parti datoriali e sindacali trovino il modo migliore per dare stabilità e crescita a questo territorio e le loro famiglie.

Segretario Generale

Claudio Capodieci

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