L’onorevole Antonio Matarrelli ha presentato una interrogazione parlamentare presso il Ministero dell’Interno in merito alla ormai nota vicenda che coinvolge il coordinatore di “Noi con Salvini Brindisi”, Paolo Taurino, che ha, qualche giorno fa, lanciato questo post su Facebook “Quanto dobbiamo attendere ancora per capire cosa è successo ai cappuccini? Una tentata violenza su una minorenne italiana da parte di un extracomunitario e tutti zitti!!!!”. Notizia, ripresa da alcune testate giornalistiche come veritiera, poi smentita a seguito di verifiche più approfondite.
Questo il contenuto dell’interrogazione:
“Al Ministro dell’interno – Per sapere – premesso che:
a quanto risulta all’interrogante, come è emerso da fatti di cronaca riportati dalla stampa della provincia di Brindisi, lo scorso 16 maggio il coordinatore locale del Movimento “Noi con Salvini” ha comunicato su Facebook che nel capoluogo era stata consumata una «tentata violenza», spiegando che «ancora una volta a Brindisi un extracomunitario cerca di violentare una donna al Rione Cappuccini» e che «l’immediato intervento della polizia» aveva «provveduto ad arrestarlo», invocando subito dopo la «castrazione chimica» per il presunto reo;
sempre nel medesimo giorno, lo stesso personaggio politico rincarava la dose commentando: «Quanto dobbiamo attendere ancora per capire cosa è successo ai Cappuccini? Una tentata violenza su una minorenne italiana da parte di un extracomunitario e tutti zitti!», in qualche maniera invitando le proprie conoscenze a rivoltarsi o, peggio, evocando il linciaggio;
il 17 maggio l’edizione brindisina della Gazzetta del Mezzogiorno, riportando l’accaduto, così titolava: «Immigrato molesta minore: ma è una bufala di “noi con Salvini”», esplicitandone il senso all’interno dell’articolo: «Nessuna violenza carnale e nessun arresto per un presunto caso di molestie…, è una bufala totale la notizia lanciata dal Movimento Noi con Salvini»;
sempre il 17 maggio la testata Brindisi Report, a chiosa di tali fatti, scriveva nell’articolo intitolato «Essere innocente non basta a un immigrato per essere “assolto” su Facebook»: «Chi stava per fare degenerare la situazione sono i terzi intervenuti, quelli pronti a menare le mani, a mandare in ospedale una persona che, secondo i commenti di oggi, alla notizia dell’accertata innocenza continua comunque ad essere ritenuta colpevole perché è un immigrato, e per giunta africano», evidenziando così il pericolo reale di un linciaggio fisico-:
di quali elementi disponga il Ministro interrogato su come siano andati realmente i fatti, secondo la puntuale ricostruzione delle forze dell’ordine intervenute;
quali azioni intenda intraprendere riguardo quest’episodio artatamente ricostruito e rilanciato dal coordinatore del Movimento “Noi con Salvini” e se non si configuri piuttosto come «procurato allarme» o vieppiù come istigazione al razzismo.
FIRMA
Matarrelli