I giudici del Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia – sezione di Lecce – hanno accolto il ricorso presentato dalla Camera di Commercio di Brindisi in riferimento alla composizione del consiglio di amministrazione del Consorzio ASI di Brindisi.
In particolare, su mandato delle associazioni di categoria della provincia di brindisi, l’ente camerale aveva eccepito la violazione dello Statuto dello stesso Consorzio che all’articolo 10 (comma 2) stabilisce che “due dei consiglieri eletti devono essere rappresentanti degli enti consorziati e uno in rappresentanza delle associazioni di categoria delle imprese insediate nelle aree di sviluppo industriale”.
Per effetto del pronunciamento del TAR, a questo punto, sono stati annullati tutti gli atti, a partire dalla nomina del CDA e quindi del Presidente del Consorzio.
“Quanto sentenziato dal Tar di Lecce – afferma il commissario della Camera di Commercio di Brindisi Antonio D’Amore – ristabilisce la verità su ciò che è accaduto in questi anni all’interno del Consorzio ASI e restituisce alle imprese il diritto di essere rappresentate nel consiglio di amministrazione dello stesso Consorzio. Adesso, ovviamente, mi aspetto che il Presidente Vittorio Rina convochi con sollecitudine l’assemblea dei soci per consentire il rispetto della sentenza del Tar e quindi per permettere al mondo produttivo di essere presente negli organismi decisionali, insieme ai rappresentanti delle aree industriali dei comuni presenti all’interno del Consorzio. La Camera di Commercio, così come è avvenuto fino a questo momento, non è interessata a spartizioni politiche, ma pretende rispetto per chi fa impresa e che fino ad oggi è stato estromesso da tutti i processi decisionali sulle sorti delle aree industriali più importanti della provincia di Brindisi. E comunque, prima dell’assemblea consortile avrò cura, così come già fatto all’atto della presentazione del ricorso al Tar, di convocare un incontro con tutte le associazioni di categoria rappresentate dall’ente camerale per assumere decisioni condivise, nell’esclusivo interesse della crescita del territorio”.