Confsal – Continua la strage delle morti bianche

Nelle ultime ore sono rimasti uccisi tre operai.  A San Marco Evangelista (Caserta), un 26enne è stato schiacciato da un macchinario per cause ancora in via di accertamento.

A Tiarno di Sopra (Trento), un 59enne, di origini polacche, sarebbe stato travolto da un muletto all’interno di una falegnameria.

A Brindisi, un operaio di 37 anni è morto schiacciato da un macchinario che stava manovrando nella sede della azienda per cui lavorava, nella zona industriale.

“La Fismic Confsal – afferma il segretario Davide Sciurti – auspica che le autorità competenti facciano velocemente chiarezza su quanto accaduto, queste morti non sono delle tragiche fatalità, ma conseguenze di un sistema profondamente sbagliato, anteponendo il profitto al valore della vita. Il sindacato ribadisce con insistenza l’investimento di risorse per rafforzare e migliorare un sistema di prevenzione garantendo la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro.  Non si può morire di lavoro, in un Paese civile non possono e non devono bastare gli appelli e le frasi di circostanza, ci vogliono misure tese a ridare dignità al lavoro”.

“La serie di tragici incidenti sul lavoro cui abbiamo assistito nelle ultime ore, uno dei quali sul territorio brindisino – afferma Elena Marrazzi, segretario provinciale Confsal- è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare. Ogni vita persa sul luogo di lavoro è una tragedia evitabile e un’ingiustizia inaccettabile. Chiediamo alle autorità competenti di indagare approfonditamente su questi incidenti e di adottare misure concrete per garantire la sicurezza dei lavoratori. Non possiamo permettere che il profitto venga anteposto alla vita umana. È fondamentale investire risorse per rafforzare e migliorare il sistema di prevenzione e assicurare che ogni lavoratore possa svolgere le proprie mansioni in condizioni sicure. Il lavoro dovrebbe essere fonte di dignità e realizzazione, non di pericolo e morte. Facciamo appello a tutti gli attori coinvolti affinché si impegnino seriamente per ridurre il rischio di incidenti sul lavoro e proteggere la vita dei lavoratori”.

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