“Sento il dovere di spiegare le ragioni che hanno portato alla proposta della maggioranza da me rappresentata di dare in concessione, e non esternalizzare come asserisce la CGIL, l’asilo nido comunale. Un’amministrazione, finita l’opportunità dei fondi ‘PAC-Infanzia’ e avviato al pensionamento quasi tutto il personale educativo dell’asilo – oltre a una cospicua quota di personale comunale che cesserà il servizio entro la fine del 2017 – ha il dovere di razionalizzare la spesa pubblica che grava sulle tasche dei cittadini, garantendo allo stesso tempo un servizio di eccellenza. Una politica che la mia Amministrazione ha già messo in campo mettendo a nuovo l’asilo nido, dotandolo anche del defibrillatore pediatrico, al cui utilizzo sarà nei prossimi giorni formato il personale esistente.
Ricordo alla CGIL, agli operatori pubblici e ai cittadini che l’attuale gestione vede già un soggetto privato selezionato con gara bandita dall’Ambito Territoriale, educatrici di altissimo livello, senza le quali il servizio sarebbe stato cessato da tempo e non avrebbe smaltito liste d’attesa e il massimo della capacità ricettiva.
L’opzione che proporrò è di tipo concessorio, prevederà l’incasso di un canone da parte dell’amministrazione, porterà alla ricollocazione delle tre educatrici negli uffici comunali che non perderanno né il lavoro né un euro sulla busta paga, costerà euro 0 alla cittadinanza perché prevederà l’accesso ai “Buoni Servizio di Conciliazione”della Regione Puglia da parte delle famiglie degli infanti. Ciò significa:
- Livello del servizio eccellente, in ossequio agli standard regionali e con l’obbligo di rispettare la tariffa regionale;
- Risparmio per le casse comunali di oltre 300000 euro l’anno;
- Fasce di compartecipazione delle famiglie più convenienti con l’accesso ai “Buoni Servizio Conciliazione Infanzia”
Insomma, un processo che porta solo benefici. Non possiamo, a fronte del momentaneo disagio alla ricollocazione di tre educatori, gettare al vento 300mila euro l’anno dei cittadini francavillesi a fronte di un servizio che resta sotto il controllo pubblico, mantenendo standard di qualità altissimi”.