Un alone d’impenetrabilità, ed anche alcuni pregiudizi, tengono lontani molti studenti dai Collegi universitari. In verità, la vita universitaria spesa in un Collegio facilita la creazione di reti di relazioni che non solo aiutano a raggiungere gli obiettivi accademici a costi ragionevoli ma anche a costruirsi il futuro in modo più efficace. Come? Con lo studio intenso, gli incontri con esperti, vecchi “alunmi”, studenti Erasmus nonché con la solidarietà di amicizie, con i corsi integrativi, le tradizioni fino alle sorprese dal sapore agro-dolce per matricole vogliose di inserirsi. Gran parte della classe dirigente, in Europa, ha completato gli studi in collegi universitari.
Alcuni studenti dell’Università di Pavia, ospiti dell’ISBEM e del COMEPER a Mesagne (Ismaele BARBETTA, Corrado BELPASSO e Antonino IACCARINO studenti di chimica; Alessandro BUONANNO, di economia; Mattia CAMPARI, del Cim; Carlo MENNINI di medicina e Gabriele ROSINA di scienze politiche) racconteranno la loro vita nel Collegio “Plinio Fraccaro”, uno dei 20 dell’Università di Pavia che già nel XV sec. ne aveva due prestigiosi, il Ghislieri ed il Borromeo. A partire dal 1945, per merito delle Istituzioni e soprattutto di tanti Benefattori, i collegi universitari a Pavia si sono moltiplicati, pur essendo Pavia una città di solo 70 mila abitanti che forma ben 22 mila studenti. Di fatto, ogni 1100 studenti Pavia ha un Collegio, caso unico in Italia. Così questo sistema può accogliere una quota significativa della popolazione studentesca! Al confronto, la bella Perugia, che pure ha mille studenti in più di Pavia, ha ben 11 collegi in meno. QuesteQQqQQueste città, tuttavia, ci inducono a riflettere sul nostro Mezzogiorno, che dovrebbe potenziare continuamente il Sistema di Collegi in modo da renderlo visibile, attrattivo, efficiente, accattivante, accogliente, aperto alle innovazioni e utile agli studenti delle proprie università.
I collegi universitari – sia pubblici che privati, meritocratici e/o superiori – sono di fatto una concreta opportunità per favorire, a costi relativamente bassi, l’accesso agli studi al più alto numero di studenti. Sono quindi segno di civiltà e fonte di risparmio per le famiglie che pagano in rapporto al reddito. Alcuni sono del tutto gratuiti! Inoltre, garantiscono molti vantaggi! Quali? Condividere fra coetanei – e sotto lo stesso tetto – il bello e il brutto, il buono e il cattivo, il triste e il gioioso di un percorso di vita; poter contare sull’esperienza dei senior (i nonni!) che aiutano le nuove leve (matricole e fagioli) con il loro vissuto; apprendere una disciplina fuori dalla famiglia, quindi con una direzione, una segreteria, una portineria, etc.; conoscere più facilmente pregi e difetti dei docenti; scambiarsi informazioni su laboratori ed istituti – italiani e stranieri – dove si è accolti meglio per fare i tirocini, grazie alle credenziali collegiali; esplorare i complessi risvolti e i variegati meta-modelli delle nuove professioni, delle specialità e del mondo accademico-scientifico stesso che è sempre alla ricerca di giovani talenti per il futuro.
In genere, nei collegi universitari si impara più in fretta e meglio, in quanto si ha il supporto morale nei momenti difficili che, in un corso di laurea, sono frequenti, complessi e spesso duri da superare! Strutture e infrastrutture dei Collegi mettono gli studenti nelle migliori condizioni possibili … la stanza per dormire (il privato), gli spazi in comune quali cucina, sale di studio, palestra, mensa, emeroteca, biblioteca, auditorium, etc. (il pubblico)… Tuttavia, pur essendo essenziali, tali “servizi” avrebbero poco valore se non si tenesse conto che nei Collegi gli studenti delineano il loro universo simbolico di novità, mettendosi alla prova in università, nella città, dal piccolo al grande, come individui e nel gruppo, con i colleghi del corso di laurea e con quelli che studiano cose diverse (interdisciplinarietà), etc. Ponte verso il mondo dove è necessario apprendere e scambiare esperienze e buone pratiche, il Collegio è un ponte da attraversare in una fase della vita per conoscere il possibile fra le tante cose fattibili del futuro, dove ognuno può confrontare i sogni (proprie aspirazioni) con la realtà (i talenti posseduti).
Gli studenti di Pavia, ospiti a Mesagne, racconteranno la loro esperienza vissuta nel Collegio Fraccaro. Sarà di certo utile ai giovani e alle famiglie per superare le preoccupazioni, spesso eccessive, sui luoghi e sulle modalità di studio dei propri figli allorché prendono coraggio e iniziano l’università, iscrivendosi ad un corso di laurea. Strutturati in contesti ambientali e culturali diversi dalle famiglie e dagli appartamenti in affitto, i Collegi sono comunità virtuose non solo come impalpabile paracadute per attenuare la lontananza dal luogo natio ma anche per rassicurare le famiglie che l’istituzione controlla lo studente nei suoi impegni universitari. Infatti, chi non studia e non mantiene i ritmi di resa e di profitto universitario, deve lasciare il Collegio! Il merito quindi conta!
Questa MMS (Mini Medical School) è rivolta ai Genitori, ai Diplomati e agli Studenti delle ultime classi delle Scuole Superiori che sono giovani curiosi di conoscere un mondo nuovo/antico, appunto i Collegi, in modo da partire col piede giusto e acquisire il titolo di studio e le competenze, crescendo soprattutto nel contesto giusto!
Tale evento ben si inquadra nella strategia del Monastero del Terzo Millennio (www.isbem.it/m3m) che ISBEM, COMEPER e COMUNE di MESAGNE promuovono, con perseveranza e fiducia reciproca, per far lievitare la consapevolezza dei Cittadini verso lo studio, la formazione, la ricerca, l’innovazione, la coesione sociale e i servizi di qualità che sono essenziali per il progresso sostenibile. A Mesagne, ad esempio, un Collegio per Studenti e Ricercatori aiuterebbe di certo il Mezzogiorno e i suoi Cittadini a capire che Ricerca e Formazione sono essenziali per portare le innovazioni sul nostro territorio che ha tante criticità da superare, a cominciare dall’occupazione.