Cobas – La desertificazione del Welfare sociale a Brindisi

La desertificazione del Welfare sociale a Brindisi

Il Sindacato Cobas dichiara lo stato di agitazione dei lavoratori e delle lavoratrici del settore dei servizi sociali impegnati per conto del Comune di Brindisi in una serie di attività.

Il Sindacato Cobas , a fronte del disastro dei servizi sociali , chiede alla Amministrazione Comunale una profonda riflessione sui guasti che si stanno  producendo   con  le nuove gare , andate deserte per la seconda volta, cancellando di fatto l’aiuto riservato in modo particolare a donne e bambini.

Chiediamo alla Amministrazione Comunale una conferenza cittadina sui servizi sociali  con tutti i tutti i soggetti interessati per capire se ci sono strategie alternative per coprire  i profondi tagli  economici dovuti al  predissesto economico dell’Ente.

Una Conferenza dove discutere di   collaborazione  con altri enti come la asl ad esempio per la costituzione di forme di compartecipazione , il tutto rivolto a mantenere in piedi servizi che hanno ricevuto riconoscimenti nazionali.

Per la seconda volta nel giro di pochi mesi le gare d’appalto indette dalla Amministrazione Consortile ATS BR1 per la gestione dei Servizi sono andate deserte, confermando la condizione di incertezza che caratterizza questi servizi ormai da tempo e generando nelle lavoratrici e nei lavoratori preoccupazioni circa le garanzie di tutela dei diritti acquisiti e della qualità dei servizi.

Le gare andate  a vuoto per la seconda volta sono:

-SERVIZI DI INCLUSIONE SOCIALE: CENTRO DI CONTRASTO A TUTTE LE POVERTA’ – PRONTO INTERVENTO SOCIALE – CONTRASTO ALLA VIOLENZA DI GENERE E GESTIONE DEL CAV CRISALIDE

-SERVIZIO DI ASSISTENZA EDUCATIVA DOMICILIARE

-SERVIZI DI SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ E ALLE RELAZIONI FAMILIARI “CENTRO DI ASCOLTO PER LE FAMIGLIE E SERVIZI DI SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’”, “AFFIDAMENTO FAMILIARE MINORI”( SERVIZIO DI SUPPORTO ALL’EMI AFFIDO E ADOZIONE E “SEGRETARIATO SOCIALE”

Sarebbe opportuno che l’Amministrazione si ponesse un interrogativo rispetto ai motivi di tale disaffezione da parte delle aziende , delle cooperative, a partecipare ai bandi dove le condizioni poste sul piano economico finanziario appaiono in evidente disequilibrio rispetto alla complessità dei servizi e prestazioni richieste, come tra l’altro più volte è stato sottolineato e rivendicato nelle sedi istituzionali da parte delle Organizzazioni Sindacali.

Nello specifico il bando inerente i Servizi di Inclusione Sociale: Centro di contrasto a tutte le povertà- Pronto Intervento Sociale – Contrasto alla violenza di Genere e gestione del Cav Crisalide rappresenta l’esempio emblematico di questa deriva sociale rispetto alla contrazione delle risorse pubbliche disponibili ed il bisogno sempre più crescente di sostenere  le fasce più deboli della popolazione, per primi donne e bambini.

Una pluralità di punti controversi possono essere rilevati: innanzitutto lo smembramento della équipe del Centro Crisalide (6 operatrici storiche ) in due équipe di tre figure ciascuna , impegnate nella gestione, una del Centro Contrasto alla povertà e Pronto Intervento Sociale, l’altra nella gestione del   Centro Antiviolenza,  con orari di lavoro che si estendono dal lunedì al sabato, mattina e pomeriggio e con fasce di reperibilità, sia notturna che festiva, distribuite a seconda del servizio di riferimento, e sul territorio del Consorzio tra Brindisi e San Vito dei Normanni, che appare difficile se non impossibile da garantire con sole tre unità a 30 ore settimanali ciascuna.

Le somme disposte a base d’asta sono palesemente insufficienti a coprire i costi di gestione dei suddetti servizi nonché garantire il rispetto dei Contratti Collettivi di Lavoro per il personale impiegato.

Rimane aperto anche l’interrogativo di individuare di chi é la responsabilità di una programmazione così confusa e approssimativa che ha determinato il fallimento di ben due cicli di gare d’appalto per servizi così essenziali per la cittadinanza.

Il Problema è la difesa degli strati più deboli della città che si vedranno privare di qualificati punti di riferimento, questo è grave.

Per il Cobas Roberto Aprile

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