Da oltre 13 anni le lavoratrici e i lavoratori che operano presso le strutture della sanità privata, stanno attendendo il rinnovo del contratto nazionale; professioniste e professionisti che al pari dei loro colleghi che operano nelle strutture pubbliche, sono stati pienamente coinvolti nella gestione dell’emergenza Covid-19, subendone anche loro le conseguenze.
A differenza però dei loro pari colleghi del settore pubblico non stanno vedendo riconosciuto in alcun modo il loro “lavoro quotidiano”, sia nell’ordinarietà che dovrebbe tradursi nel diritto al giusto rinnovo del contratto nazionale di lavoro, che nella straordinarietà dell’attuale momento che vedrà riconoscere al personale pubblico ulteriori elementi economici. Basti pensare il grande lavoro dei colleghi della sanitaservice, in prima linea nella sanificazione e messa in sicurezza dei luoghi di lavoro.
Dopo oltre 2 anni e 7 mesi di trattativa, dopo che lo scorso 12 novembre è stato raggiunto un accordo al ministero della salute che ha consentito gli opportuni interventi normativi tali da permettere alle regioni di farsi carico di una parte dei costi per il rinnovo contrattuale, abbiamo assistito, nella trattativa del 27 gennaio u.s., ad un radicale cambio di posizione da parte della delegazione di parte datoriale.
Con le segreterie nazionali abbiamo immediatamente sospeso il confronto e chiesto l’intervento sia del ministero della salute che della Conferenza delle Regioni per chiarire e respingere le ulteriori “pretestuose” richieste delle controparti.
Abbiamo purtroppo dovuto assistere all’ennesima “sceneggiata”, quanto meno di una parte della delegazione di parte datoriale, che anche lo scorso 19 febbraio, in un incontro tenutosi con la presenza del Presidente della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e di diversi assessori regionali, ha di fatto “rilanciato” le proprie richieste, dichiarando esplicitamente l’indisponibilità a giungere alla conclusione della trattativa, nonostante gli impegni già assunti.
Abbiamo immediatamente e ripetutamente denunciato tale situazione sia al Ministro della Salute che al Presidente della Conferenza delle Regioni; pur nella consapevolezza della delicata situazione che il paese sta vivendo, non possiamo più accettare che tale problema continui ad essere rinviato.
Siamo in attesa, ormai da diverse settimane, di una convocazione che possa porre fine a questa situazione e consenta la rapida conclusione della trattativa.
In aggiunta a ciò, la situazione nella quale versano i lavoratori delle RSA meritano una risposta altrettanto tempestiva, che garantisca anche a loro di verder rinnovato il contratto colletivo nazionale.
Alla luce dell’assordante silenzio a cui stiamo assistendo, CISL FP – UIL FPL non sono più disposte ad attendere ancora: i lavoratori della Sanità Privata e delle RSA hanno diritto al rinnovo del loro contratto nazionale di lavoro!
E’ pertanto proclamato lo stato di agitazione sia a livello territoriale che a livello nazionale, con conseguente sospensione di ogni forma di lavoro supplementare e/o straordinario di tutto il personale delle suddette strutture.
Saranno definite ulteriori iniziative da svolgersi a livello locale/aziendale. Contestualmente si procede con la formale comunicazione agli organismi preposti di richiesta del tentativo obbligatorio di conciliazione onde poter procedere, in assenza di qualsiasi riscontro che consenta la rapida conclusione della vertenza, all’indizione dello sciopero generale nazionale. A Tal proposito, si chiede un incontro urgente con il DG per avviare una discussione tale da garantire una sicurezza ai lavoratori della Sanitaservice Asl BR, visto il sacrificio che oggi questi lavoratori si sono sottoposti nel, silenzio assoluto!
Cisl fp Uil fpl
Giuseppe Lacorte Gianluca Facecchia