Sopralluogo al cimitero comunale di Brindisi questa mattina da parte dell’assessore alla Salute e al benessere degli animali, Francesca Scatigno, accompagnata dai veterinari dell’Asl, dai responsabili del Sisp (servizio igiene e sanità pubblica), seguiti da agenti della polizia municipale, per verificare le condizioni igienico-sanitarie in cui vive la colonia felina presente. La delegazione era seguita anche dai responsabili di Aidaa, associazione tutrice della colonia dal 2013 con istanza di censimento del 16.06.2014, e alcune delle 11 volontarie che hanno richiesto, e ottenuto il 28 ottobre, dall’assessore Scatigno il sopralluogo in questione. Secondo quanto appreso, le 11 volontarie, “seppur non appartenenti all’associazione che ha censito la colonia felina all’interno del Comune di Brindisi” come si legge nella nota stampa diramata l’11 novembre scorso dalla pubblica amministrazione, che “da mesi si occupano di nutrire e curare quotidianamente i gatti, altrimenti privi di assistenza primaria” (sempre come si legge nella stessa nota), in alcuni incontri con gli amministratori pubblici avrebbero manifestato la propria preoccupazione per salute degli animali. Momenti di tensione si sono riscontrati stamani all’interno del cimitero dove le due parti in causa, ovvero associazione ufficilmente tutrice della colonia felina e volontarie richiedenti verifiche, rivendicano “diritti” per i gatti. Le volontarie mettono in discussione le cure dell’associazione Aidaa che, secondo loro, non si sarebbe mai preoccupata della colonia, lasciandola a se stessa e non provvedendo alle necessarie sterilizzazioni. Poi c’è una “gattara storica”, molto conosciuta al cimitero, che da anni sembra occuparsi di dare acqua, cibo e provvedere alle cure veterinarie dei gatti presenti con denaro proprio. La “gattara” , che non ha voluto partecipare al sopralluogo, ha raccontato di essere stata lasciata sola con tutti questibanimali e ha chiesto che qualcuno se ne occupi al suo posto perché lei, per motivi economici e di salute, non lo potrebbe più fare. I responsabili di Aidaa, documenti censitori (circa 100 gatti censiti al 2014) alla mano si sono presentati per smentire quanto da loro detto e annunciando diffide e querele. L’assessorato si riserva di parlare quando a conoscenza dei verbali degli ispettori sanitari e dei veterinari. Questi intanto verbalmente anticipano, i primi, che le condizioni igieniche dei 7 punti ristoro per i gatti sono nella norma e, i secondi, che non si sono riscontrati particolari quadri clinici preoccupanti per gli animali, qualche fatta gravida e suggeriscono sterilizzazione delle gatte ancora fertili e nuovi dispenser (chiusi) di cibo nei sette punti ristoro autorizzati per evitare che attirino topi e altri animali. Il sopralluogo ha anche messo in evidenza che, oltre ai punti ristoro, “mangiatoie” e vino per gatti si trovava in altre zone non autorizzate. Il 17 gli amministratori dovrebbero incontrarsi nuovamente per fare il punto sulla situazione.