CHIUSURA CRACKING DI VERSALIS, EMILIANO E TRIGGIANI: “INASCOLTATE LE NOSTRE PROPOSTE PER SALVARE LAVORATORI, INDOTTO E AMBIENTE. MA NOI NON RESTEREMO IN SILENZIO”
“La chiusura del cracking di Versalis è un fatto gravissimo che determina conseguenze sul lavoro, sull’ambiente e sull’intero sviluppo dell’area industriale di Brindisi – dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano -. Versalis aveva proposto nel suo Piano industriale una transizione graduale con la creazione e l’avvio della gigafactory. E a questo, come Regione Puglia, non ci siamo mai opposti, in nessuno dei tavoli ministeriali e regionali, a condizione di salvaguardare livelli occupazionali, ambiente e il futuro produttivo del territorio. La chiusura si doveva e si poteva evitare. Intervenga il Governo – conclude Emiliano -: si cerchino tutte le soluzioni possibili per evitare questo danno incalcolabile per Brindisi. La Regione Puglia non resterà in silenzio ed è disponibile in qualsiasi momento ad aprire un confronto istituzionale a difesa del territorio brindisino”.
“L’impianto cracking di Versalis domani chiuderà – fa sapere l’assessora all’Ambiente della Regione Puglia, Serena Triggiani -: restano inascoltate le nostre istanze, quelle dei sindacati e di tutti i lavoratori. Una notizia che ci preoccupa moltissimo e che segna inevitabilmente l’anno zero per il comparto petrolchimico di Brindisi e per un settore industriale punto di riferimento in Italia e in Europa. Avevamo auspicato e chiesto anche al Governo di intercedere per un differimento dei termini per la chiusura dell’impianto di cracking nell’ambito della dismissione della Eni Versalis, perché conosciamo le gravi conseguenze per il futuro dei lavoratori diretti, della filiera e dell’indotto. E oggi anche per i danni ambientali che ne potrebbero conseguire perché Lyondell Basell già da subito chiederà, per tenere in vita la produzione, di bruciare in torcia l’off gas residuo di produzione con ricadute enormi sull’ambiente e sulla salute umana. E questo noi lo avevamo già previsto e messo nero su bianco anche nel documento inviato al ministro giorni fa. Resta il dubbio – e non ne conosciamo ancora le motivazioni – per cui non si avviano immediatamente e comunque i lavori per la realizzazione della gigafactory atteso che è prevista la costruzione in aree distinte, diverse e separate da quelle in cui oggi sono in produzione impianti del gruppo Eni a Brindisi, sì da consentire l’attività del cracking di Versalis”.
“Come Regione – conclude Triggiani -, con la nostra task force presieduta da Caroli, abbiamo convocato tavoli, manifestato al ministro le nostre preoccupazioni e indicato anche strade possibili, d’intesa con i sindacati, per trovare soluzioni, specialmente per l’indotto e il futuro occupazionale e industriale del brindisino”.