Nella mattinata di ieri, su sollecitazione di Roberto Aprile,
membro del Dipartimento Nazionale Lavoro e Crisi Aziendali di Fratelli d’Italia, e di
Francesco Fiera, dirigente di Fratelli d’Italia, l’On. Giandonato La Salandra ha presentato
un’interrogazione con risposta in Commissione sulla chiusura dell’impianto di steam
cracking di Eni Versalis a Brindisi.
Come annunciato da alcuni mesi da Eni, la chiusura dell’impianto è motivata dalla
profonda crisi del settore petrolchimico, che da anni affligge l’industria. Le ingenti
perdite economiche accumulate hanno spinto Eni ad avviare un programma di
riconversione aziendale, con la previsione di nuovi progetti industriali.
Tra le ipotesi prospettate, si segnala la realizzazione di una giga factory nel settore
green. Tuttavia, non sono ancora stati forniti dettagli chiari sui tempi di attuazione e,
soprattutto, non vi è garanzia sul pieno riutilizzo della manodopera e sulla salvaguardia
dei posti di lavoro.
Il tavolo tecnico istituito presso il Ministero ha discusso la possibilità di rinviare la
chiusura dell’impianto, inizialmente prevista per marzo, ma comunque programmata
entro il 2025, sottolineando l’importanza di mantenere la chimica di base come parte
della capacità produttiva nazionale.
La riconversione dell’impianto rappresenta un tema cruciale. È stata avanzata l’ipotesi
di una collaborazione con Seri Industrial per la realizzazione di una giga factory, che
dovrebbe entrare in funzione nel 2028. Tuttavia, permangono preoccupazioni in merito
ai tempi e alle modalità di attuazione del progetto, nonché all’impatto occupazionale per
i lavoratori diretti e per l’indotto. Le organizzazioni sindacali dei lavoratori, come
riportato da diversi organi di stampa, sono in stato di agitazione.
La chiusura dell’impianto avrebbe conseguenze negative per l’intero tessuto economico
e sociale del territorio. Aziende come Chemgas, Lyondell Basell, la centrale elettrica di
Enipower e il Consorzio Brindisi Servizi Generali subirebbero pesanti ripercussioni
(fonte: Quotidiano di Puglia – Brindisi online, 18 gennaio 2025).
Alla luce di questi elementi, si chiede al Governo quali interventi intenda adottare per
garantire la continuità industriale nella città di Brindisi attraverso un adeguato processo
di riconversione. Inoltre, si richiede quali misure verranno adottate per tutelare i
lavoratori dell’intero comparto chimico e dell’indotto.
L’On. Giandonato La Salandra ha dichiarato: “La chiusura dell’impianto di Brindisi
rappresenta un duro colpo per l’economia locale e per centinaia di lavoratori, tra diretti
e indotto. Sono certo che il Governo fornirà risposte concrete per evitare un’emorragia
occupazionale e garantire un piano di riconversione serio e strutturato, come già
dimostrato in altre occasioni. Il nostro impegno è massimo affinché questa vertenza
trovi una soluzione che salvaguardi sia i lavoratori che la produzione industriale nel
nostro Paese. Colgo l’occasione per ringraziare Roberto Aprile e Francesco Fiera per il
contributo con la convinzione che grazie alla loro sollecitudine troveremo la giusta
attenzione con il Ministero per Brindisi e per la Puglia”.