Chiuso da ieri il laboratorio di analisi dell’ex Di Summa, i prelievi che vengono effettuati lì vengono portati ai laboratori dell’ospedale Perrino, dove starebbero sorgendo già le prime criticità a causa del sovraccarico di lavoro in un nosocomio già oberato.
Non ne è stata data notizia dall’Azienda Sanitaria Locale di Brindisi, fatto sta, che nel silenzio assordante, la sanità pugliese perde un altro pezzo.
Un grave disservizio, nonostante si continuino a effettuare i prelievi. Non per le analisi urgenti, è evidente, dato che poi i campioni devono essere portati ai laboratori dell’ospedale, con dispendio di tempo, e con un costo extra, a ben vedere. Seppur la manovra rientrerebbe nella politica di tagli della cosiddetta “riorganizzazione della sanità”.
Una riorganizzazione che sta, come in questo caso, spostando costole operative funzionali presso il nosocomio del Perrino già sovraccarico, creando notevoli disagi. Basti pensare che pazienti che necessitano di analisi urgenti, come le donne in stato di gravidanza o gli anziani con particolari patologie, non potranno più usufruire del servizio dell’ex Di Summa, andando a ingolfare i laboratori dell’ospedale. Inoltre, non è di poco conto il fatto che il trasporto dei campioni comporterà una minore attendibilità del risultato.
“Della delibera d’indirizzo regionale che prevede questo genere di tagli” lamentano i medici “nessuna altra provincia pugliese ha chiuso un distrettuale”. A Brindisi questo è avvenuto con un ordine di servizio.
E la cosa più grave è che di tutto questo la cittadinanza non ne è informata.
