Chiude Cerano e il cracking si è fermato. Storia di un fallimento annunciato…

I giorni trascorrono e la situazione economica ed occupazionale del territorio brindisino continua a peggiorare. L’impianto di cracking all’interno del Petrolchimico è stato fermato lunedì scorso e adesso cominciano le difficoltà anche per Basell a continuare la propria attività senza determinare conseguenze sul piano ambientale al territorio.

A Cerano, invece, la centrale è ferma da mesi anche se proseguono attività di manutenzione che andranno avanti fino a fine dicembre quando la vita della centrale si potrà dichiarare ufficialmente cessata.

Le conseguenze peggiori saranno certamente riscontrabili sui rispettivi indotti perché, al di là degli impegni assunti, ormai da almeno un paio di anni si assiste ad una moria di aziende, con la conseguente perdita di centinaia di posti di lavoro.

A tutto questo si sarebbe dovuto porre rimedio attraverso una fase di transizione per poi approdare in un piano articolato di riconversione industriale. Tutto questo non è accaduto ed oggi ci troviamo ad affrontare una situazione difficilissima che non lascia ben sperare per il futuro.

Eni/Versalis, dal canto suo, ha presentato un piano di investimenti alternativi, ma ci sono tanti dubbi sulla tempistica e questo rende la situazione drammatica. Enel, invece, di piani non ne ha fatto neanche uno, se non quello di mettere a disposizione le proprie aree.

Ed il territorio? Appare diviso ed anche per questo inconcludente. Sono stati capaci di spaccarsi anche i sindacati confederali, mentre le organizzazioni di categoria non parlano e la politica balbetta.

Fanno tutti finta, insomma, di aver scoperto adesso cosa sta per accadere a Brindisi. E invece che la chimica di base fosse destinata a chiudere lo si immaginava da anni, mentre che la centrale dovesse chiudere a dicembre del 2025 era scritto ufficialmente nell’ambito degli impegni assunti dall’Italia nel processo di decarbonizzazione. Poi nessuno ha voluto far nulla e questo immobilismo pesa molto di più delle intenzioni del grandi player di andare via da Brindisi. Siamo di fronte, insomma, ad un vero e proprio fallimento.

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