I Carabinieri forestali della Stazione di Ostuni sono intervenuti in contrada Fedele Grande, zona collinare fra Ceglie Messapica, Villa Castelli e Martina Franca, per sottoporre a sequestro preventivo d’ urgenza un’ area di circa 120 metri quadri, all’ interno di un fondo rustico, dove erano iniziati lavori di scavo degli strati rocciosi superficiali, prodromici ad interventi edilizi su una costruzione a trullo.
Al momento dell’ accertamento, è risultato essere stato sbancato un quantitativo di circa 250 metri cubi di terre e roccia.
I Militari hanno individuato il cantiere dai rumori dell’ escavatore all’ opera, hanno quindi chiesto al personale presente sul posto di esibire la documentazione giustificativa dei lavori. La segnalazione certificata presentata al Comune, però, recava una documentazione fotografica riferita palesemente ad un altro ambiente, così come le planimetrie a corredo, in tal modo raggirando l’ ufficio tecnico, che avrebbe dovuto richiedere alla parte di produrre autorizzazione paesaggistica, trovandosi il sito in questione in area vincolata come “sito di rilevanza naturalistica”.
Non essendo invece stata rilasciata l’ autorizzazione, il titolo edilizio è risultato non efficace, integrando pertanto l’ abuso di cui all’ art. 181 del Decreto legislativo 42 del 2004 (“Codice dei beni culturali e del paesaggio”) ed all’ art. 44 del Decreto del Presidente della Repubblica 380 del 2001 (“Testo unico dell’ edilizia e dell’ urbanistica”).
Per questi reati sono stati denunciati, in concorso, la proprietaria e committente, P.B., di anni 70, il direttore dei lavori, G.M., cegliesi, e l’ operaio proprietario dell’ escavatore, D.S., 47enne di Martina Franca.
Anche la macchina operatrice è stata sottoposta a sequestro. Il deferimento alla Procura della Repubblica di Brindisi, per il committente ed il direttore dei lavori, ha ricompreso anche il reato di falso ideologico, per aver prodotto dolosamente documentazione non rispondente alla realtà dei luoghi e delle cose.