CAVALERA: “EMILIANO VUOLE TRASFORMARE IL NOSTRO PORTO IN UNA IMMENSA PATTUMIERA. ROSSI ED IL PD DI BRINDISI FUNZIONALI ALLE SCELTE PENALIZZANTI PER LA NOSTRA CITTA’”
Se qualcuno aveva ancora dei dubbi circa l’effettiva volontà della Regione Puglia – e del suo Presidente Emiliano – di distruggere la città di Brindisi, adesso ne ha la prova concreta.
È stata resa ufficiale, infatti, la scelta dell’ente di Bari di realizzare nelle province di Taranto, Lecce e Foggia i tre impianti pubblici di compostaggio. Il tutto, utilizzando anche i soldi versati dai brindisini come ecotassa ed ignorando proprio la candidatura della nostra città. Un fatto gravissimo, tanto più se si considera che Brindisi aveva proposto di ospitare l’impianto in contrada Pandi, cioè lontano dal centro abitato ed in una zona inserita all’interno dell’area industriale. E invece niente. Ciò si traduce in mancati guadagni per l’Amministrazione Comunale ed in maggiori costi a carico dei brindisini per il trasporto dei nostri rifiuti. Ai Comuni che ospitano impianti e discariche, infatti, andrà il 20% degli introiti dell’ecotassa. Un’entrata rilevante alla quale andrebbe aggiunta quella derivante dalle royalties che i Comuni pagano per il conferimento, oltre al risparmio sui costi di trasporto. Una bella somma che andrebbe (in termini di risparmio sulla TARI) nelle tasche dei cittadini, senza considerare che con l’impianto pubblico si darebbe lavoro a 40 famiglie brindisine.
C’è da chiedersi se la scelta della Regione Puglia a guida PD (quello stesso PD che sostiene la candidatura dell’ingegnere Rossi a Sindaco di Brindisi) sia dovuta a motivi tecnici. La risposta è negativa. Si tratta di una precisa scelta politica contro la nostra città.
L’area candidata dal Commissario Santi Giuffrè rispettava i requisiti richiesti, sia per la localizzazione (in area lontana dal centro cittadino, ma dotata delle principali opere di urbanizzazione) sia per le dimensioni del sito, esteso ben 40.000 metri quadrati rispetto ai 20.000 richiesti.
Purtroppo le brutte notizie non finiscono qui.
Dietro questa esclusione del sito di Brindisi vi è una scelta ben precisa di Emiliano di dare il via libera al progetto della A2A e di decretare la morte definitiva del porto di Brindisi.
L’apertura della A2A, infatti, porterebbe a movimentare oltre centomila tonnellate di rifiuti nel cuore dell’area portuale e di lavorarli all’interno di un impianto che dista soli 800 metri in linea d’aria dal centro abitato di Brindisi. Pensate al numero dei TIR di spazzatura che farebbero avanti ed indietro tutto il giorno sulle nostre strade. Si creerebbe insomma, una enorme discarica che soffocherebbe le nostre velleità di porto turistico e di città turistica a vantaggio di privati e su un’area che da anni la città di Brindisi ha deciso (attraverso il Documento Programmatico Preliminare) di destinare ad usi portuali una volta dismesso e bonificato il vecchio sito della centrale Brindisi Nord. Immaginate come possa una nave da crociera attraccare nei pressi di una discarica?
La Regione Puglia a guida Emiliano- e cioè a guida Partito Democratico – se ne frega della volontà dei cittadini di Brindisi e tenta di imporci scelte calate dall’alto e incompatibili con il modello di sviluppo che vogliamo per la città.
E’ lo stesso PD che alla Regione ancora briga per spostare il terminale della TAP da Melendugno a Brindisi, è lo stesso PD che alla Regione ha votato una delibera per finanziare l’apertura a voli civili dell’aeroporto di Grottaglie a danno dell’aeroporto di Brindisi, è lo stesso PD che alla Regione ha deciso di privarci di un impianto pubblico di compostaggio per chiudere il ciclo dei rifiuti ed è lo stesso PD che a Brindisi, in caso di vittoria di Rossi, avrebbe 9 consiglieri e quindi la facoltà di decidere il destino della città, facendola inchinare ancora di più alla volontà del Presidente Emiliano di distruggerci, come ormai ha iniziato a fare da anni.
Ma noi non lo consentiremo, confortati dalla scelta dei cittadini di Brindisi!
Roberto Cavalera – candidato sindaco di Brindisi