Presso l’ex Convento Santa Chiara, Brindisi, si è tenuto il sesto appuntamento della Rassegna Letteraria:”Il Segnalibro-punto di lettura. Estate 2017″, organizzata dalla Feltrinelli Point di Brindisi. L’incontro ha avuto luogo nella sala interna dell’ex Convento, a causa delle condizioni metereologiche. Un ambiente, forse, più intimo, ha commentato il giornalista Salvatore Vetrugno che, dopo avere dato il benvenuto ai presenti, ha dialogato con l’autrice ospite della serata: Caterina Soffici. Una giornalista molto nota, che collabora con la Stampa, Vanity Fair e tanto altro e che, da sette anni, vive a Londra. La Soffici ha presentato il suo primo romanzo:”Nessuno può fermarmi”, edito da Feltrinelli. Salvatore Vetrugno ha introdotto, subito, quello che è il vero “focus” del romanzo, una pagina storica che fa da sfondo e che, purtroppo, è quasi sconosciuta. Il giornalista è riuscito a coinvolgere tutti, manifestando ciò che aveva provato nel leggere il romanzo e quanto tutto questo l’avesse “preso”. Caterina Soffici ha portato alla luce il naufragio della “Arandora Star”, una tragedia che costò la vita a tantissime persone, più di 400 italiani. La notizia di questo naufragio è quasi totalmente sconosciuta ed è proprio grazie alle ricerche dell’autrice che, finalmente, se ne parla. La Soffici, a Londra, era stata colpita da una targa intitolata alle vittime di quel naufragio e aveva deciso di approfondire l’argomento. Ovviamente, non c’erano superstiti, e quindi, aveva cercato di contattare qualche parente delle vittime. Più le sue ricerche andavano avanti, più era chiaro che c’era qualcosa di strano, di “non detto”, nella vicenda ed è convinta che il mistero non è, ancora, stato sciolto del tutto. Tutto risale al 10 giugno 1940, Mussolini dichiara guerra all’Inghilterra e, improvvisamente, gli Italiani che vivevano a Londra, diventano “i nemici”. Quella notte avviene di tutto, ristoranti italiani distrutti, negozi saccheggiati e, per due giorni, c’è una vera e propria “caccia” agli Italiani, di sesso maschile, dai 16 ai 60 anni. Solo in pochissimi casi, erano ricercate anche le donne. Persino i poliziotti erano imbarazzati dal dovere trattare come nemici, persone con cui avevano diviso tutto, fino al giorno precedente. Tantissime le persone sequestrate e 1500, in particolare, vengono ritenute pericolose, possibili spie fasciste che dovevano abbandonare l’Inghilterra. Alcuni vengono imbarcati sulle navi, una di queste è la Arandona Star, una nave di prima classe, da sogno, che faceva le rotte che, adesso, vengono fatte dalla Costa Crociere. Il primo luglio salpa da Liverpool e il due viene silurata dai Tedeschi. Gli Italiani sequestrati erano nel reparto più in basso della nave e muoiono tutti. Più di 400 persone, il più giovane aveva soltanto 16 anni, morirono senza quasi lasciare traccia. La Soffici, con questa ricerca, ha svelato una pagina triste della storia. Il suo romanzo ha come protagonista, il giovane Bartolomeo che, grazie al ritrovamento di una lettera, scopre che il nonno Bart non era morto in guerra, ma era stato dichiarato disperso, presunto annegato, proprio nel naufragio della Arandona Star. Incomincia, così, ad indagare per ricercare la verità. Nel suo percorso, incontra personaggi particolari, come Florence, una vecchia signora inglese che aveva frequentato i suoi nonni. Bartolomeo vuole arrivare alla verità e non si fa fermare da niente e nessuno. In ogni personaggio, l’autrice ha messo l’anima di queste persone. Ci sono anche tre storie d’amore, in cui l’amore non viene descritto, si percepisce. Un incontro veramente interessante, i due giornalisti hanno coinvolto in modo assoluto i presenti e, sicuramente, il tempo è sembrato limitato, perché l’argomento ha motivato riflessioni e approfondimenti. Capita, forse, raramente che una presentazione di un romanzo renda così partecipi. Un romanzo che svela un pezzo di storia. La lettura di un libro è sempre cultura e quando riesce ad emozionare, a coinvolgere, a stimolare, ha raggiunto il suo obiettivo. Prossimo incontro di questa importante Rassegna, venerdì 28 luglio. Anna Consales