Richiami per tordi ed altre specie di uccelli, comunque vietati dalla legge per l’uso venatorio. L’ultimo, occultato all’interno di una cassetta di vini, è stato scoperto nelle scorse ore dai Carabinieri Forestali della stazione di Ostuni. Un uomo è stato così denunciato con l’accusa di esercizio venatorio con mezzi non consentiti, mentre i due richiami (congiuntamente ne è stato rinvenuto un secondo con il verso della quaglia), fucile e munizioni sono finiti sotto sequestro.
“La fantasia di chi continua a trasgredire la legge venatoria – ha affermato il CABS, l’associazione di volontari esperti in antibracconaggio – non ha confini. Nei giorni scorsi era stato rinvenuto in provincia di Caserta un richiamo collegato all’autoradio di un autoveicolo. Il marchingegno era stato piazzato nel tettuccio dello stesso mezzo. Ora, in provincia di Brindisi, il richiamo occultato nella cassetta di vini. In giro per l’Italia, solo nelle ultime settimane – ha aggiunto il CABS – sono stati trovati richiami blindati in vere e proprie casseforti in metallo sommerse nel terreno o bloccate da pesati catene”.
Secondo il CABS i richiami per l’avifauna selvatica rappresentano una delle più frequenti violazioni in tema venatorio. “Il loro uso è particolarmente odioso – ha affermato il CABS – Il suono emesso, infatti, serve ad ingannare l’avifauna stremata dal volo migratorio. Raggiungendo il marchingegno elettromagnetico, i poveri animali si vanno a fermare proprio sotto il tiro del fucile che verrà azionato in genere al mattino”. Secondo il CABS il danno al patrimonio faunistico nazionale è rilevante. In Puglia solo nell’ultimo mese i richiami rinvenuti dai Carabinieri Forestali hanno riguardato le aree di Sannicola, Ugento, Copertino, Taviano, Alliste, Nardò e Galatina, tutte in provincia di Lecce. In quella di Foggia, invece, i volontari del CABS hanno segnalato ai Carabinieri decine di altri richiami in un’area compresa tra Manfredonia e Margherita di Savoia. In quest’ultima provincia l’ultimo caso ha riguardato un soggetto proveniente da fuori regione. Stante quanto riportato dalla stampa si sarebbe trattato di un cacciatore partenopeo il quale, sorpreso nei pressi di Torremaggiore, si sarebbe servito proprio di un richiamo elettromagnetico il cui uso è bandito dalla legge sulla caccia.
Secondo il CABS ad agevolare tale diffusa illegalità sarebbe proprio la legge istitutiva dei reati venatori. “Sono tutti di semplice contravvenzione – ha affermato il CABS – mentre, al pari di quelli che tutelano gli animali di cosiddetta affezione, dovrebbero essere reati-delitti”.
IL CABS È UN’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARI CON SEDE A BONN SPECIALIZZATA NELL’ANTIBRACCONAGGIO
E’ ATTIVA IN ITALIA CON NUMEROSI NUCLEI, OLTRE CHE A MALTA, FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, CIPRO E LIBANO