21 febbraio 2019: per un attimo fingiamo di essere dei turisti e ci infiliamo nella Casa del Turista, sul bellissimo lungomare di Brindisi. Portone semiaperto, nell’ingresso decine di cartoni ed una gran puzza di umido. Si avverte chiaramente un senso di abbandono, confermato dalla pittura che se ne cade a scaglie e dalle tante porte chiuse. Saliamo al primo piano, nella speranza di sentire un po’ di vita in quella che viene ormai impropriamente chiamata la Casa del Turista. Ed invece non è così. Solo altri cartoni, stracolmi di riviste e di CD. Proviamo a vedere di cosa si tratta e scopriamo che sono cataloghi di importantissime mostre di pittura. Ci imbattiamo in quello della mostra dell’artista Armando Scivales, svoltasi tra dicembre del 2010 e gennaio del 2011. Un catalogo bellissimo, ben curato e certamente ben pagato. Nei cartoni ce ne sono centinaia. Qualcuno, dopo averli fatti stampare (a spese dei contribuenti brindisini) avrebbe dovuto provvedere a farli distribuire, a farli circolare tra gli studenti delle scuole superiori brindisine, a consegnarli ai turisti in transito. E invece niente: sono lì, probabilmente pronti per il macero. Ed ancora altri cartoni stracolmi di libricini riguardanti la mostra di Sironi, altri contenenti cataloghi e CD relativi ai capolavori della Collezione Mazzolini ed altri ancora alla “Gioconda è nuda”.
Verrebbe da chiedersi: quanto denaro pubblico è stato buttato in questo modo? Come mai ci si preoccupava solo di allestire e stampare i cataloghi e non di curare una opportuna distribuzione? E come mai non si pensa ad un modo per “salvare” questo patrimonio, magari consegnandolo alle scuole o rendendolo disponibile per i brindisini e per i turisti?
Ma forse, come spesso accade in questa città, la strada più comoda è quella di cancellare il passato, passando al “macero” quanto di buono è stato fatto ed anche le colpe dei veri responsabili di questo spreco di risorse.
