Prosegue con la terza annualità il progetto “Casa degli Aquiloni”, nato dalla collaborazione tra Caritas diocesana e Associazione Migrantes Brindisi OdV, e in parte finanziato con i fondi dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica. Il progetto, che ha avuto inizio nel 2022, ha dato e vuole continuare a dare risposte concrete all’emergenza abitativa che tocca tanti migranti nella città e nella provincia di Brindisi e nell’arcidiocesi di Brindisi-Ostuni.
Questa terza annualità, che si svolgerà da giugno a settembre, in continuità con le prime due, ma anche con una maggiore consapevolezza dei bisogni emersi lungo il percorso, si pone i seguenti obiettivi specifici: sensibilizzare e formare giovani e adulti all’accoglienza e all’accompagnamento dei destinatari del progetto; sostenere e accompagnare alcune famiglie di migranti particolarmente fragili; proseguire lo stesso lavoro per le famiglie già beneficiarie della precedente annualità; aiutare gli ospiti della Casa degli Aquiloni (esperienza di accoglienza e accompagnamento iniziata nel 2017 dall’Associazione Migrantes) a realizzare i loro percorsi di autonomia.
Sabina Bombacigno, vice presidente dell’Associazione Migrantes, afferma che “in un momento storico di particolare difficoltà e complessità come quello che stiamo vivendo, iniziative come questo progetto diventano una significativa testimonianza di speranza. Testimonianza del fatto che insieme si possono realizzare piccoli e grandi sogni, speranza di un futuro in cui gli uomini possano vivere come fratelli. Prossimità e cura, attenzione ai bisogni e creatività delle risposte ad essi, dedizione e impegno caratterizzano il nostro cammino associativo ed è ciò che desideriamo mettere al servizio della comunità attraverso il progetto Casa degli Aquiloni. Ringrazio di cuore i direttori della Caritas diocesana che si sono avvicendati in questi tre anni (don Andrea Giampietro, don Donato Pizzutolo e don Cosimo Zecca) per la fiducia riposta in noi; per la passione con cui abbiamo condiviso gli ideali di giustizia, di amore e di pace; per la gioia e l’entusiasmo che hanno caratterizzato il nostro comune servizio a favore di tanti fratelli migranti”.