Faccio una premessa: nei confronti del neo eletto sindaco di Brindisi Riccardo Rossi nutro una stima personale e sono convinto che potrà fare molto bene alla guida della città, non fosse altro per le sue competenze e per la conoscenza che ha dei problemi. Nei quattro anni in cui sono stato io il sindaco di Brindisi – è bene dirlo con chiarezza – Riccardo non ha mai fatto sconti ed ha svolto fino in fondo il suo ruolo di consigliere di opposizione. Ricordo con piacere, però, quando si complimentò con il sottoscritto e con l’assessore Lomartire per il risultato conseguito nei cofnronti dell’Enel (attraverso il recupero di ben 23 milioni di euro di IMU), così come ricordo l’aspra battaglia combattuta da Rossi sin dal consiglio comunale di insediamento (luglio 2012) per la storia riguardante la mia scelta di riaprire corso Garibaldi al traffico delle auto. Lui si mise al fianco del movimento “I mille di corso Garibaldi” e per anni coerentemente ha lottato (le ultime prese di posizione risalgono al 20 dicembre 2017 ed al 24 maggio 2018) per ottenere l’eliminazione del parcheggio ed anche la chiusura al traffico automobilsitico di corso Garibaldi.
Tentai di convincere Rossi ed “i mille” sul fatto che non si poteva deviare l’imponente flusso di traffico di corso Roma su via Anime e sulla strettissima via Protospata. Gli ingorghi erano all’ordine del giorno, così come le proteste degli abitanti della zona per l’inquinamento derivante dai gas di scarico delle auto incolonnate.
Intendiamoci: io sono sempre stato favorevole alla creazione delle isole pedonali e delle ZTL, tanto è vero che ho lottato con tutte le forze per stravolgere il lungomare Regina Margherita e per trasformarlo nel più bel posto di Brindisi (prima era solo un parcheggio diffuso che vanificava la bellezza del porto interno). Così come ero e sono favorevole alla creazione di un’isola pedonale a ridosso di piazza Vittoria, Palazzo Nervegna, piazza Duomo e di San Pietro degli Schiavoni. E sono anche favorevole alla totale pedonalizzazione di corso Umberto (nel tratto fra piazza Vittoria e piazza Cairoli). Ma chiudere corso Garibaldi è un azzardo, perché rallenta l’accesso alla zona portuale ed alla grande area di parcheggio di via del Mare. Riccardo Rossi era di diverso avviso e, insieme ai “Mille”, lo ha sempre manifestato lealmente ed apertamente.
Ecco perché sono rimasto basito quando stamattina ho letto le sue dichiarazioni rilasciate al Quotidiano circa il Piano della mobilità. In relazione a corso Garibaldi ha detto che non si possono ingolfare via Anime e via Protospata (cioè quello che dissi io….) e che proporrà la chiusura nel fine settimana durante l’inverno e la chiusura serale durante l’estate. E sulla scelta di continuare a far parcheggiare, ha detto che si confronterà anche con i commercianti. Ma a cosa servirà? E’ evidente che saranno contrari a qualsiasi chiusura ed all’eliminazione dei parcheggi.
Ed a quel punto, come la metterà con “I mille di corso Garibaldi”? E i “mille” cosa diranno, visto che appena un mese fa hanno ribadito la loro ferma intenzione di far chiudere corso Garibaldi?
Insomma, per Riccardo sarà davvero una bella gatta da pelare e sarà anche il primo esempio di come sia differente la vita di oppositore da quella di sindaco di una città. Buon lavoro. Sinceramente.
Mimmo Consales