Il commissario prefettizio Santi Giuffrè è uomo di grande esperienza e, a giudicare dai suoi primi passi a Brindisi, anche di grande determinazione. Per questo è la persona giusta per risolvere un problema non trascendentale, ma che condiziona la vita di decine di famiglie che continuano a vivere nelle baracche di Parco Bove. Il dott. Giuffrè, insomma, può fare quello che i sindaci ed i commissari che lo hanno preceduto non sono riusciti a fare: snidare chi avvolge la macchina comunale in un immobilismo che pregiudica il funzionamento dei servizi pubblici. E’ il caso, ad esempio, del servizio di autospurgo. I sindaci Consales e Carluccio si sono dannati l’anima per giungere ad un affidamento duraturo e stabile di tale servizio. Consales, in particolare, voleva affidarlo alla Brindisi Multiservizi e la società partecipata si è anche dotata di un mezzo idoneo. Ma gli uffici non procedono e quindi si continua a vivere alla giornata, con la conseguenza che gli abitanti di Parco Bove sono costretti a vivere tra i reflui fognari, con i rischi per la salute che si possono facilmente immaginare. Questa gente lancia un grido di allarme che il commissario deve ascoltare. Lui può farlo, forse molto più rispetto a chi lo ha preceduto.