Accoglienza dei croceristi , circo Barnum in salsa Brindisina
Quella che si sta scatenando in merito alla “accoglienza dei croceristi” è una polemica che ha davvero del surreale . Il problema non è certo quello (dalla antica vena clientelare ) di mettere in piedi il solito , e per alcuni versi, patetico spettacolo di “accoglienza”, spettacolo che rimanda con la memoria a quello a suo tempo visto con l’arrivo degli Americani che gettavano tavolette di cioccolata e sigarette alla folla festante che li accoglieva. Una immagine che sa di miseria, di provincialismo e se mi si consente di ignoranza .
Una amministrazione che sia realmente tale, non deve preoccuparsi di mettere in piedi un fac simile di un circo di periferia, ma bensì preoccuparsi che i servizi in città funzionino e siano quanto meno decorosi. .
Ci si preoccupa della accoglienza festante e non ci si preoccupa di rendere i beni monumentali ed artistici fruibili (cioè aperti e visitabili), le strade pulite, le viuzze del centro storico liberate dalle auto, le Chiese aperte, una segnaletica turistica efficiente e multilingue, punti di informazione ben visibili e dotati di idoneo personale con materiale cartaceo utile ai visitatori, e quant’altro di inerente per essere definiti città turistica. Ma per prima cosa mi sarei aspettato una piattaforma Web multilingue con ogni tipo di informazione .
L’animazione la si lasci libera di farla a chi lo ritiene, semplicemente si autorizzi la presenza di artisti di strada (sempre meglio dei gladiatori romani). Le iniziative varie, del tipo giri turistici con bus, trenino, carrozze, auto/taxi, guide turistiche (tutte oggetto di specifiche norme, non vi è nulla da inventare) le si lascino al libero mercato, a chi è autorizzato a farle nelle varie forme di impresa , questo è quello che avviene in ogni porto, altro che circo Barnum in salsa Brindisina .
A vedere il degrado in cui versa la città , lo stato di abbandono di molti siti turistici, viene da chiedersi : ma di cosa stanno parlando ?? forse in queste condizioni c’è da augurarsi che i croceristi non visitino la città, meglio non farci riconoscere.
Antonio Carito