Carbone, Enel e Eni: “Pensare a rinviare chiusura centrali”


Dal Quotidianoenergia.it

Il Governo dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di
rinviare oltre la data del 2025 la chiusura delle centrali a carbone
italiane.
Lo hanno sostenuto gli ad di Enel e Eni, rispettivamente Flavio
Cattaneo e Claudio Descalzi in occasione del convegno della Lega
sul nucleare.
“Entro agosto chiudiamo quattro centrali a carbone perfettamente
funzionanti e sono quelle che ci hanno salvato durante la crisi del
gas”, ha detto Cattaneo, aggiungendo che “la scelta è del governo
italiano, c’è stata una scelta di anticipazione dei tempi, credo del
governo precedente, ma oggi le condizioni sono diverse per la
sicurezza, quanto meno ci penserei”.
Cattaneo ha inoltre precisato che il gruppo potrebbe mettere a
disposizione la produzione di tali impianti al Gse.
“Io l’ho detto anche nei luoghi deputati alla discussione – ha
affermato l’ad – Enel può cederle anche al Gse o a chiunque se
l’utilizzo è quello della sicurezza del sistema e non della produzione,
quindi ci penserei”.
Dal canto proprio, Descalzi ha rimarcato che la Germania “ha
predicato il Green Deal e lo ha imposto a tutti” ma “è arrivata al 28%
di carbone (nel mix produttivo, ndr)” con “un prezzo spot di 80/€
MWh medio nel 2024 contro i nostri 107 €”. Dunque, ha aggiunto,
“chi faceva il primo della classe ora sopravvive con il carbone, con
la lignite che è la più inquinante”.
La conclusione di Descalzi è che “sarebbe una follia pura” chiudere
le centrali a carbone “in una situazione di alti costi o di scarsa
disponibilità di energia, è un fatto politico ma anche di buon senso”.
In base all’ultimo rapporto di adeguatezza di Terna (QE 28/2), a fine
2024 risultano ancora in esercizio 4,7 GW a carbone, di cui 1 GW in
Sardegna e 3,7 GW sul Continente. Le azioni già messe in atto e
pianificate “sono adeguate ad abilitare il phase-out delle centrali a
carbone ancora in esercizio sul Continente entro gennaio 2026”,
precisa il Tso.
Per la Sardegna si conferma il cronoprogramma: 445 MW dismessi
nel 2025 in corrispondenza con l’entrata in servizio delle Bess
contrattualizzate nel capacity 2024; 250 MW nel gennaio 2028 con
l’entrata in esercizio del primo cavo ramo Ovest Tyrrhenian Link;
265 MW nel gennaio 2029 con il completamento del Tyrrhenian.

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