La scelta di RFI di gestire i flussi ferroviari della Stazione di Brindisi da remoto, seppur dovuta a investimenti in tecnologia avanzata, non può essere sostenuta sia nel metodo che nel merito. Non condividere con il territorio, e quindi con la rappresentanza politica e con le organizzazioni sindacali e datoriali, una riorganizzazione così importante è una decisione improvvida e ingiustificata. In particolare, il ridimensionamento del personale e di figure specializzate nella gestione del traffico ferroviario della Stazione di Brindisi porterà evidenti disagi sia per flussi passeggeri sia per quelli merci, molto intesi nello scalo brindisino. Non secondarie, infatti, sono le implicazioni in materia di sicurezza che tale scelta potrebbe comportare proprio nella gestione del traffico merci, soprattutto se pericolose.
Il Partito Democratico di Brindisi ha sempre aderito, dando il proprio sostegno anche attraverso la mobilitazione dei propri rappresentanti ad ogni livello, alle battaglie di tutela dei posti di lavoro e per la sicurezza come è stata la posizione avverso il piano industriale di Enav, e lo faremo anche questa volta interessando i nostri parlamentari e consiglieri regionali.
È ovvio che il mio appello va soprattutto ai rappresentati locali e regionali del Movimento 5 Stelle e della Lega, affinché possano sensibilizzare il Governo, in particolare il Ministro dei Trasporti per far sospendere tale decisione ed aprire un confronto con l’Ammistrazione comunale di Brindisi, che ha in corso d’opera un progetto per portare fuori dall’agglomerato cittadino il traffico merci, e le organizzazioni sindacali e datoriali per valutare in dettaglio le scelte aziendali di RFI che riguardano Brindisi.
Francesco Cannalire
Segretario cittadino PD di Brindisi