Le diverse ipotesi che circolano in merito alle scelte che Eni e Versalis compiranno e che riguardano il futuro del sito di Brindisi non possono che alimentare preoccupazione. L’impianto Versalis di Brindisi è un polo determinante per tutta la filiera chimica insediata sul territorio e, perciò, per quello che rappresenta in termini sociali, alla luce di un indotto di migliaia di lavoratori, ed economici sono necessarie decisioni oculate e ponderate per evitare l’apertura di un nuovo fronte di crisi dopo la vertenza sulla decarbonizzazione di Enel. Per fare una valutazione più approfondita attendiamo quindi di verificare quello che prevede il piano industriale che verrà presentato nei prossimi giorni. È evidente però che se dovesse essere confermata la chiusura del cracking saranno necessarie diverse decine di milioni di euro in termini di investimenti di compensazione al fine di avviare una trasformazione produttiva, di garantire i livelli occupazionali e quindi la sopravvivenza di tutto l’indotto. Anche questa sfida rappresenta un banco di prova per il Governo in quanto Eni, azienda di Stato, e la sua controllata Versalis sono partecipate dal Ministero dell’Economia e ogni loro decisione è frutto di scelta strategica di governo. Il tavolo della chimica, posticipato a fine novembre proprio per dare modo di approfondire il piano industriale di Eni-Versalis, potrebbe rappresentare un’occasione di confronto per conoscere le reali intenzioni del Governo Meloni sul futuro di Brindisi e sul destino del polo chimico.
Francesco Cannalire segretario cittadino PD e consigliere comunale Brindisi