“Dopo ultimatum, Fitto apra vertenza Brindisi altrimenti avrà sulla coscienza le dimissioni del suo vicesindaco”
L’appello-ultimatum, modello in voga in questi giorni del tipo ‘o la va o la spacca’, lanciato dal vicesindaco Massimiliano Oggiano al Ministro risulta più un disperato tentativo di scrollarsi di dosso le responsabilità rivenienti dall’assenza completa del Governo Meloni per tutte le vertenze aperte sul territorio e che nelle ultime settimane si sono gravemente acuite.
Ovviamente, se le dichiarazioni di Oggiano non sono il solito copione di demagogia a cui ci ha abituato, siamo disponibili a dare qualche utile suggerimento da trasferire al Ministro Raffaele Fitto.
Con la speranza, quindi, che il Governo si accorga finalmente di Brindisi in primo luogo sarebbe sufficiente che Enel, società controllata dallo Stato e che agisce su indirizzo del governo, sostenga qualcosa di concreto sul futuro di Cerano, delle aree rientranti nella zona franca doganale e, quindi, di tutto l’indotto.
Analogo discorso andrebbe fatto per gli investimenti di Eni-Versalis, altra azienda di Stato, finalizzati al potenziamento sostenibile della produzione. Un altro spunto su cui il Ministro Fitto potrebbe dare tempestivo riscontro, evitando inutili passerelle in città, può essere l’immediato sblocco di tutti i progetti per investimenti presentati al commissario della zes Adriatica interregionale Puglia-Molise, prima della riforma per la zes unica. D’altronde basterebbe che il Ministro Fitto ripristinasse la decontribuzione, poiché rappresenta il migliore strumento per attirare investimenti su un territorio in forte crisi come Brindisi. O ancora stanzi senza indugio le risorse del fondo di sviluppo e coesione, che tiene bloccate scelleratamente da 2 anni e che sarebbero utili, per esempio, a rilanciare la Cittadella della Ricerca e che rappresenterebbe un valido strumento di supporto ad investimenti innovativi. Solo pochi esempi, tra le tante vertenze aperte sul territorio per meglio comprendere come il Ministro Fitto possa agire nel brevissimo periodo, poiché coinvolgono direttamente il Governo, di cui è tra i maggiori azionisti, e il suo Ministero.
Pertanto accogliamo con piacere che il vicesindaco Oggiano si sia accodato ai numerosi soggetti politici e sindacali che hanno già chiesto al Governo di avere un’attenzione particolare per la crisi che sta investendo il territorio brindisino. Allo stesso tempo, però, siamo consapevoli che il suo intervento rischia di ripercuotersi contro se il governo e il Ministro Fitto non apriranno subito una vertenza nazionale per Brindisi.
Francesco Cannalire segretario cittadino PD Brindisi