La pronuncia dell’Autorità di regolazione dei trasporti, in merito ad un possibile diniego per il rinnovo della concessione della banchina a servizio della centrale Federico II, inchioda Enel alle proprie responsabilità. Non è tollerabile che un’azienda di Stato, peraltro quotata in borsa, sia in un simile stato confusionale. L’assenza di una concreta programmazione di investimenti e, in generale, la dolosa mancanza di un piano economico finanziario rischiano di compromettere il futuro del tessuto socio-economico territoriale. Si rafforza infatti la nostra convinzione che il disimpegno di Enel, per le modalità con cui sta evolvendo, rappresenta un rischio senza precedenti anche dal punto di vista sociale.
Il pressappochismo e il disinteresse con i quali Enel sta affrontando l’importante sfida della decarbonizzazione a Brindisi espongono tutta la comunità brindisina, in ogni sua articolazione, ad uno scenario privo di prospettive che rappresenta un pericoloso precedente. Non si può più tergiversare e chi riveste ruoli di responsabilità nell’azienda Enel e nel Governo non può più tacere o nascondere il proprio indecisionismo dietro parole di circostanza o inutili passerelle.
Questo territorio ha dato tantissimo al sistema energetico del Paese e merita attenzione e rispetto.
Enel decida cosa fare: investire in politiche industriali innovative e sostenibili o avviare le procedure per smantellare, bonificare e ripristinare lo stato dei luoghi di tutte le aree che ha compromesso in questi anni, liberando il territorio dalla propria morsa soffocante.
Francesco Cannalire segretario PD Brindisi e consigliere comunale Brindisi