Cancro al colon, Amati: “Meloni blocca progetto di ricerca per nuovo test di diagnosi precoce di UniSalento e Di Venere. Ho chiesto a Fitto di favorire un riesame”
Dichiarazione del presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione, Fabiano Amati.
“Ma le cose che succedono! Il Governo Meloni, su suggerimento dei burocrati ministeriali, ha impugnato la nostra legge per mettere a punto un metodo nuovo per scoprire in tempo il tumore al colon. Ma ci rendiamo conto?! Ho scritto al ministro Fitto per chiedergli di favorire un riesame della decisione, così da eliminare ogni incertezza e consentire all’Università del Salento e all’ospedale Di Venere di partire e mettere a punto il nuovo test.
Se l’intuizione dei ricercatori dovesse essere confermata, potremmo essere in grado di sostituire la ricerca del sangue occulto nelle feci – SOF – con un semplice prelievo di sangue, estendendo quindi a tutta la popolazione iniziative di profilassi con minori costi e impegno organizzativo. Ed è utile sottolineare quante vite umane si potrebbero salvare con questa metodologia.
Mi spiace solo constatare che, nonostante i rilievi siano discutibilissimi, la presidente Capone abbia assicurato l’impegno a caricare la spesa sul bilancio autonomo piuttosto che sul fondo sanitario, e ciò in virtù della solita questione della Puglia in regime di affiancamento ministeriale sulla spesa sanitaria. Un principio, questo, che se applicato in maniera inutilmente rigida, come in questo caso, porta alla paradossale conseguenza di bloccare l’innovazione in campo sanitario: e ciò è quanto di più incostituzionale ci sia, come peraltro già detto dalla Corte Costituzionale decidendo in favore della Puglia il ricorso sul metodo innovativo del sequenziamento dell’esoma, ossia quell’esame in grado di diagnosticare dall’1% del DNA l’85 per cento delle malattie. E scusate se è poco”.