In queste settimane sul progetto Edison si è già detto di tutto, da tutti. Non poteva che essere altrimenti considerato quanto siano rari gli investimenti significativi ed allo stesso tempo quanto siano ancora vive le cicatrici che la presenza industriale ha portato in città nei suoi lunghi anni di presenza.
La UIL di Brindisi valuta ogni nuova opportunità a partire dalla sua capacità di non sfruttare ma valorizzare il territorio. Brindisi è stata per troppi anni terra di conquista in modo particolare nel settore Industriale. Oggi occorre un cambio di passo deciso: ogni nuovo progetto su Brindisi deve valorizzare e restituire rilievo alla città ed al suo territorio.
Edison deve garantire con risorse e cronoprogrammi certi che ciò avverrà non solo in auspici e parole ma con piani concreti attuati nel tempo. Brindisi deve diventare realmente un hub nazionale e mediterraneo. La Società occuperà una postazione di rilievo per la portualità brindisina: che sia una opportunità reale per la movimentazione di un numero maggiori di navi e vettori, attratti dal GNL, verso Brindisi e non un mero deposito locale. Solo in questo modo, come da tempo si annuncia con dichiarazioni e proclami, l’investimento darà una dimensione nazionale e continentale a Brindisi, uno slancio più che mai necessario.
Un piano industriale serio ed ambizioso è premessa per una vera e significativa ricaduta occupazionale: il lavoro è la ragione prima del Sindacato. È fondamentale che l’investimento garantisca la creazione di un numero significativo di posti di lavoro, lavoro sicuro, lavoro con maestranze locali, lavoro giusto, lavoro equo, lavoro significativo. Se il progetto non garantisce questo non è da considerarsi utile al futuro della città. È il lavoro a garantire l’economia e la dignità a Brindisi ed ai brindisini. Senza creare lavoro ogni Progetto, anche il più ambizioso, per il Sindacato perde di valore ed interesse.
Infine, solo per elencazione e non di certo per importanza, il tema del contributo alla Transizione Energetica che l’impianto potrà restituire. «Transitare» dai combustibili fossili all’energia pulita richiede passaggi graduali che il gas può garantire a patto che non sia una scelta definitiva ed a lungo termine. Ciò deve essere garantito chiaramente: è una Transizione ciò che serve a Brindisi non la mera sostituzione del carbone con il gas. Se inteso in questo senso l’impianto Edison può costituire un primo importante investimento di de-carbonizzazione concreta a Brindisi. Un primo passo che da tempo la città attende.
La UIL di Brindisi crede fermamente che la Transizione sia l’unica occasione per dare a questa città una nuova identità che le possa garantire un futuro economico e sociale. Per questo il Sindacato considera con favore gli investimenti capaci di operare nel concreto questo passaggio d’epoca, nei fatti e non solo a parole, attraverso la tutela del lavoro, dell’ambiente e del prestigio che spettano a Brindisi ed al suo territorio, un territorio dalla chiara vocazione europea e mediterranea che merita di essere valorizzata. Se Edison sarà capace di garantire questo percorso lo diranno i fatti: il Sindacato dedicherà la massima attenzione a verificare in modo puntuale ogni passaggio. Nell’interesse di Brindisi.
Il Coordinatore Provinciale
Fabrizio Caliolo