Bruno: “I droni non sono solo strumenti di guerra. Con la Protezione Civile potremo salvare vite, trovare dispersi, spegnere incendi, tutelare il territorio. Sono uno storico salto di qualità”.
Ormai sentiamo nominare i droni solo quando si parla di guerre, associando questi dispositivi alla violenza, ai conflitti, quasi fossero solo strumenti di morte.
Ma non è così.
I droni possono essere l’esatto contrario, possono essere strumenti di vita, di pace, che salvano le persone, anziché ucciderle, e che proteggono i territori anziché distruggerli.
Questa mattina ho preso parte all’incontro tecnico divulgativo sul Drone Antincendio FH-0, organizzata dal Parco delle Dune costiere da Torre Canne a Torre S. Leonardo presso la Casa del Mare di Lido Morelli.
E ho avuto conferma di quanto questo dispositivo possa essere non nel futuro, ma già adesso, e sempre di più, quello straordinario salto di qualità nella svolgimento delle operazioni di Protezione Civile.
L’FH-0 è un drone italiano ad energia solare con autonomia di volo di otto ore, capace di individuare e segnalare un focolaio di incendio da 120 metri di quota. Un gioiellino della tecnologia italiana che abbiamo anche potuto testare direttamente sul campo, alla presenza del direttore del Parco Dune costiere Michele Lastilla, di Andrea Beggio (Ceo di Vector Robotics), dei piloti Uav Roberto Spennato e Enzo Debonis.
Grazie a questo strumento sarà più facile avvistare, individuare e domare incendi quando sono ancora nelle prime fasi.
Ma non solo questo. Con i droni potremo controllare più agevolmente e a largo raggio qualsiasi territorio, individuare discariche a cielo aperto, trovare persone disperse, arrivare prima sulle emergenze.
E’ una svolta su cui intendo puntare per la Protezione Civile regionale, perché un solo drone potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte, tra un intervento risolto in pochi minuti e un altro che peggiora, tra la Protezione civile del passato e quella del futuro.
E magari la smetteremo di parlare di droni solo per associarli alla guerra e al dolore, e inizieremo ad associarli di più alla vita e alla sicurezza.
Maurizio Bruno
(Presidente del Comitato regionale
permanente della Protezione civile)