I Carabinieri Forestali del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale (NIPAAF) di Brindisi sono intervenuti, nel corso di un servizio mirato al contrasto alla gestione illecita di rifiuti nell’ agro di Francavilla Fontana, nel mentre veniva dato fuoco ad un cumulo di rifiuti, per lo più plastiche e legno, all’ interno di un fondo rustico in contrada “Rinalda”.
I Militari hanno constatato che i rifiuti in combustione erano solo gli ultimi di una lunga serie, poiché sullo stesso terreno era visibile una “trincea”, una striscia delle dimensioni di circa metri 18×3, interrata, residuo di precedenti abbandoni ed abbruciamenti, in parte occultata con tavole di legno.
In sostanza, si è configurata una vera e propria discarica ripetutamente e fraudolentemente utilizzata. I Carabinieri Forestali hanno provveduto nell’ immediatezza a deferire alla Procura della Repubblica di Brindisi il 47enne trovato sul posto, nell’ atto di dar fuoco ai rifiuti scaricati ed accumulati, mentre continuano ad indagare su possibili altri autori della condotta criminosa.
Si evidenzia che la combustione illecita di rifiuti è stata introdotta come delitto a fattispecie autonoma, all’ art. 256-bis del “Testo Unico Ambientale” (Decreto legislativo n. 152 del 2006), nell’ anno 2014, per dare una risposta ferma al deprecabile fenomeno della cosiddetta “Terra dei Fuochi” e simili. La pena prevista è la reclusione da 2 a 5 anni (da 3 a 6 se vi sono rifiuti pericolosi).
Oltre a questo reato, alla persona sono stati contestati quelli di gestione non autorizzata di rifiuti e di discarica abusiva, ai sensi dell’ art. 256, commi 1, 2 e 3 dello stesso Testo Unico Ambientale. Resta l’ obbligo, con la pena, di bonificare l’ area e riportare i luoghi allo stato precedente all’ azione illecita.
L’ area utilizzata come discarica è stata sottoposta a sequestro preventivo, in modo da evitare che potesse continuare l’ utilizzo del terreno stesso come ricettacolo di rifiuti, successivamente combusti e intombati.
Si evidenzia che, essendo i procedimenti penali ancora nella fase delle indagini preliminari, le persone segnalate sono da ritenersi sottoposte alle indagini stesse e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.