Continua il ciclo di incontri con l’autore curato dalla professoressa Pierangela Del Prete. Dopo Plauto e l’incontro con la traduttrice e regista di una riproposizione del “Miles Gloriosus”, Marinella Anaclerio, “Letture al Marzolla” propone un altro testo teatrale, ispirato alla figura del grande Leonardo da Vinci, dialogando domani pomeriggio alle 16:00 con l’autrice di “Maturina Fantesca. Erede di Leonardo”, Patrizia La Fonte. Regista, attrice, drammaturga, diplomata all’Accademia Italiana d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, docente di ortoepia della lingua italiana ed educazione della voce presso l’Accademia Internazionale di Teatro, la La Fonte dialogherà con gli alunni del teatro, della genesi di questo testo, delle tecniche della recitazione, del fascino del genio di Leonardo nell’auditorium “Cinzia Zonno”. Nel cinquecentenario della scomparsa del Grande se ne ripropongono gli ultimi momenti di vita. Amboise, novembre 1519: alcuni ritratti su tavola attendono di essere consegnati agli eredi di Leonardo, morto il 2 maggio. Maturina , che ha vissuto accanto a lui negli ultimi anni, fedele servitrice, racconta al pubblico dettagli della vita dell’uomo geniale, perché è lei la sua vera erede, per finezza d’intelligenza e acutezza di linguaggio. Gli alunni delle classi quarte del Classico “Marzolla” domani primo marzo riceveranno un piccolo e prezioso saggio di drammaturgia, assaporando le peculiarità del testo teatrale.
Il dirigente Scolastico prof.ssa Carmen Taurino e i docenti del Marzolla stanno consapevolmente investendo nel potenziamento delle competenze linguistiche trasversali. Dalla parola dei grandi oratori a quella dei commediografi e tragediografi a quella dei filosofi stanno avviando gli alunni ad accogliere, gustare, analizzare la parola che si fa scena , dialogo, mimica, gestualità, vita a teatro. Dalle “parole alate” dei testi omerici alla parola dei moderni, perché gli alunni ne abbiano padronanza, la sappiano usare con la velocità comunicativa di Mercurio e la sapiente misura di Philologia.