Nei giorni scorsi, nel corso di una mirata operazione finalizzata al controllo dei prodotti ittici e alla loro commercializzazione, il personale militare della Sezione di Polizia Marittima Ambiente e Difesa Costiera della Capitaneria di Porto di Brindisi, ha rinvenuto e sottoposto a sequestro un ingente quantitativo di prodotti ittici.
Nel corso dei controlli a carico di un automezzo frigo di una società operante nel settore ittico di Monopoli, i militari hanno rinvenuto al suo interno 23 cassette in polistirolo contenenti 90 kg circa di nasello (merluccius-merluccius) il quale risultava essere sotto la taglia minima consentita. La cattura e la detenzione finalizzata alla vendita di tale prodotto ittico è severamente vietata in quanto particolarmente dannosa per il ripopolamento e per gli equilibri che può creare all’habitat marino e costiero. Le sanzioni per questo tipo di violazione sono molto elevate e variano in base al quantitativo del prodotto sottomisura rinvenuto. In questo caso, al conducente del mezzo e al rappresentante legale della ditta veniva elevata una sanzione amministrativa fino ad un importo massimo 12.000,00 €.
L’intero prodotto, dichiarato idoneo al consumo umano dal Veterinario dell’ASL di Brindisi “SIAV B”, è stato diviso in più parti, e nella stessa giornata donato in beneficenza a diversi enti caritatevoli presenti sul territorio dei comuni di Fasano ed Ostuni.
L’attività è proseguita nelle ore serali con controlli lungo litorale di Torre Canne. In particolare, i militari hanno effettuato un sequestro a carico di ignoti di numerose attrezzature balneari (ombrelloni, sdraio e sedie) che occupavano abusivamente un tratto di spiaggia libera a sud di Torre Canne.
La norma prevede che sulle aree demaniali marittime della costa pugliese è vietato «lasciare sulle spiagge libere, oltre il tramonto del sole, ombrelloni, lettini, sedie sdraio, tende o altre attrezzature»;
L’abitudine di alcuni bagnanti di appropriarsi indebitamente di uno spazio di arenile per fini personali, era già stata segnalata nelle scorse settimane da alcuni turisti. Una vera e propria battaglia all’ombrellone selvaggio per reprimere una violazione frutto di un malcostume fin troppo diffuso. L’operazione ha portato alla restituzione alla libera fruizione di circa 200 metri quadri di spiaggia.