C’era anche una folta delegazione della BrinAIL nella comunità di volontari AIL, (in rappresentanza di 81 sezioni provinciali) composta da pazienti, familiari, medici e ricercatori, che Sabato 2 Marzo ha incontrato Papa Francesco in occasione dei 50 anni dell’Associazione contro le leucemie, linfomi e mieloma. Guidati dal professor Sergio Amadori, (Presidente Nazionale AIL) e dal dottor Francesco Gesualdi (Direttore generale dell’Associazione) – in una sala gremita da quasi 6mila persone – i 70 della BrinAIL, tra i quali il dottor Domenico Pastore primario dell’UOC Ematologia del “Perrino” di Brindisi, hanno vissuto emozioni ed attese uniche. Il Santo Padre ha detto di apprezzare molto la forza del Volontariato italiano: “Una delle cose che più mi ha toccato quando sei anni fa sono arrivato a Roma è il volontariato italiano. Ma è grandioso, è grandioso. Voi avete tre cose, grandi, che implicano un’organizzazione fra voi: il volontariato, che è molto importante; il cooperativismo, che è un’altra capacità che voi avete di fare cooperative per andare avanti; e gli oratori nelle parrocchie. Tre cose grandi. Grazie di questo”.
“E’ stata un’esperienza fantastica – esordisce Carla Sergio, presidente BrinAIL – essere potuti stare a due passi da Papa Francesco è sembrato quasi un sogno. Avremmo tutti voluto stringerlo in un grande abbraccio. Bellissime e da brividi le esperienze dei ragazzi che hanno preceduto l’omelia del Santo Padre. Un unico grande rammarico nella meravigliosa giornata: sentire solo aleggiare tra noi la presenza del professor Mandelli. Le 6000 persone che riempivano la sala Nervi con gioia e commozione, hanno potuto condividere questi sentimenti, grazie alla sua grande intuizione allorché l’8 aprile di 50 anni fa, fondò l’AIL. Da allora in seno ad essa sono stati fatti passi da gigante nella ricerca, nel miglioramento del rapporto medico-paziente e nella creazione di quello volontario-paziente. Tutto questo inseguendo il suo grande sogno che era e rimane ancora, quello di sconfiggere definitivamente la leucemia”.
L’attesa per l’arrivo del Papa è stata riempita dalla testimonianza di un gruppo di ragazzi che hanno raccontato la loro esperienza legata alla malattia. “I ragazzi – racconta Dorina Zammillo, volontaria BrinAIL – mi hanno lasciato senza parole: quel modello di racconto che riprendeva tutti gli aspetti della malattia e li sviscerava, dando alla fine dei suggerimenti, delle buone pratiche da seguire, quei video e quelle parole sono stati efficacissimi. Mai avevo ascoltato niente di più completo e nulla di così alto valore educativo, emotivo ed umano”.