BONIFICA DI MICOROSA: UNA BOMBA ECOLOGICA. MA I LAVORI NON PARTONO DA DUE ANNI

L’area di Micorosa, nella zona industriale di Brindisi, rappresenta una delle maggiori preoccupazioni per chi, anche a livello ministeriale, si occupa di “bombe ecologiche”. Non a caso, quando nel 2014 l’Amministrazione Comunale di Brindisi pose il problema in maniera drammatica, sia il Ministero dell’Ambiente che la Regione Puglia diedero il loro benestare affinché fosse destinato un finanziamento di 48 milioni di euro per un articolato intervento di bonifica a cui si sarebbe aggiunto anche quello realizzato a cura della Syndial (una parte di Micorosa ricade ancora all’interno del petrolchimico). Parte la gara e nel 2015, dopo diverse vicissitudini (dovute a verifiche sul ribasso proposto dall’Ati Comeap, così come a ricorsi al tar ed al Consiglio di Stato) si firma il contratto. A quel punto, eravamo tutti convinti che i lavori sarebbero partiti dopo qualche mese e invece siamo ancora a niente. La bonifica di Micorosa è incappata in una serie di cavilli di natura burocratica e di procedure amministrative che non tengono in alcun conto la gravità della situazione ambientale. Mentre si cincischia sui tavoli di incontri e conferenze di servizio, infatti, le micidiali sostanze tossiche continuano a sversarsi nella falda e addirittura nel pare, visto che l’aria inquinata non è delimitata in alcun modo e addirittura si può accedere anche a piedi. E questa situazione di stallo non consente neanche a Syndial di avviare la sua bonifica, con la conseguenza che il finanziamento è fermo e che davvero non si riesce a individuare una via di uscita. A questo punto, peraltro, non si può neanche escludere un contenzioso con l’Ati che si è aggiudicata i lavori e che aspetta il via libera da due anni.

E non è tutto. Una parte della somma (parliamo di milioni di euro) è stata già incassata dal Comune di Brindisi. Si tratta di capire se è finita sul conto corrente (e quindi la somma utilizzata per tutte le spese comunali) o se (come si dovrebbe fare in questi casi) è ferma da qualche parte, in banca, in attesa dell’avvio dei lavori.

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