BASKET: SENZA PALASPORT DA 5.000 POSTI NON C’E’ FUTURO. E BISOGNA FARE IN FRETTA!!!

Le nuove norme federali prevederanno, a partire dai play-off del prossimo anno, che i palasport di chi partecipa al massimo campionato nazionale di basket maschile debbano avere una capienza di almeno cinquemila posti. Questo pone un problema serissimo anche all’Enel Basket, visto che il PalaPentassuglia ha una capienza di 3.500 posti. Tale situazione, pertanto, necessita di una ricostruzione di ciò che è avvenuto negli ultimi anni. Alla società brindisina fu promesso un impianto da 5.000 posti dall’Amministrazione Comunale. E lo fece direttamente il sindaco dell’epoca Mimmo Consales. Allertò assessore ai lavori pubblici e struttura tecnica: era necessario far presto e progettare un palasport economico e veloce da realizzare. Il progetto esistente – realizzato durante l’Amministrazione Mennitti – era faraonico e insostenibile dal punto di vista delle risorse disponibili.

La struttura propose di realizzarlo su un suolo di proprietà comunale nel rione Sant’Elia. Poi ci si rese conto che le opere di urbanizzazione sarebbero state costose e lunghe da realizzare. E allora cominciò a prendere piede la proposta di ampliare l’attuale palasport, con una spesa che non avrebbe superato i quattro milioni di euro. L’ex sindaco, tra l’altro, chiese all’Enel se c’era la disponibilità a farsi carico di una nuova copertura ed in questo modo il Comune non avrebbe dovuto sborsare un ulteriore milione di euro. La risposta fu interlocutoria, ma non negativa. I quattro milioni furono inseriti in bilancio, anche attraverso il ricorso ad un mutuo ed utilizzando altre risorse già disponibili attraverso la devoluzione di vecchi mutui.

Poi Consales è stato travolto dal ciclone giudiziario e pian piano di palasport non se n’è parlato più e le risorse economiche hanno preso un’altra strada. Ha cominciato il commissario prefettizio e sta proseguendo questa Amministrazione. Il prossimo piano triennale delle opere pubbliche prevede l’ampliamento del palasport, ma sono sparite le disponibilità comunali e la somma di quattro milioni di euro è stata imputata totalmente alla voce “capitali privati”. Insomma, il palasport non è più una priorità. E forse non c’è più nessuno disposto a lottare perché torni ad esserlo.

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