E’ stato respinto il ricorso proposto nei giorni scorsi dalla Happy Casa Brindisi avverso la giornata di squalifica del campo di casa, per i fatti accaduti domenica scorsa contro Cantù’. Una decisione inaccettabile dei giudici, anche in considerazione del fatto che la società brindisina, attraverso i suoi legali, ha portato come prove a discolpa una dichiarazione della società del Cantù con cui si affermava che non è mai stato colpito nessuno dei suoi tesserati. E non è tutto. A chi doveva decidere sono state prodotte anche attestazioni della Questura e dei responsabili del servizio d’ordine con cui si confermava la correttezza del comportamento del pubblico.
Purtroppo non potrà essere presentato un appello in quanto la squalifica non supera i tre mesi. Quindi non resta altro che accettare supinamente la decisione dei giudici. Ma questo episodio contribuisce a far perdere di credibilità il basket italiano. Sono ingiustizie che frantumano gli sforzi di una società sana ed ambiziosa come quella del Brindisi.
L’Happy Casa, è bene ricordarlo, avrebbe potuto portare a casa il risultato se gli arbitri avessero punito il gestaccio di Thomas, avvenuto chiaramente quando la partita era ancora in corso.
Poi, oltre il danno la beffa. Nel senso che se nei prossimi 5 anni, da oggi, si dovessero verificare episodi simili, si rischia una squalifica del campo per più’ di una giornata.