La decisione di Basell, annunciata nei mesi scorsi, di chiudere i battenti di uno dei due gruppi di produzione (P9T) rischia di provocare ulteriori emorragie occupazionali. Ne sono perfettamente consapevoli i 30 dipendenti della ditta appaltatrice Cascione che opera da anni all’interno dello stabilimento. Anche tra di loro, infatti, contrariamente alle promesse fatte inizialmente dall’azienda, potrebbero esserci degli esuberi. Da qui la decisione di dar vita ad una protesta che va avanti da venerdì e che oggi si è tramutata in un presidio davanti ai cancelli.