BASELL – MERCOLEDI’ MANIFESTAZIONE A BARI

BASELL Manifestazione a Bari il 20 settembre ’23

Incontro presso la Regione Puglia

Nelle prime ore di questa mattina si è svolta una nuova ASSEMBLEA GENERALE dei Lavoratori e Lavoratrici della BASELL di Brindisi, indetta dal sindacato di categoria e dalla RSU, ancora una volta, una grande partecipazione, per preparare l’importante incontro che si svolgerà alla Regione Puglia il prossimo 20 settembre ’23 e decidere ulteriori iniziative di mobilitazione e di lotta, anche, nell’attesa della convocazione del tavolo ministeriale richiesto dal sindacato nazionale.

Una vertenza che si prefigura lunga e difficile tra molte contraddizioni, nei giorni scorsi infatti  l’azienda ha informato la RSU che iniziavano le operazioni di avviamento dell’impianto P9T Multizone, per il quale la stessa azienda ha decretato la definitiva dismissione nel mese di dicembre 2023. Riprenderebbero le attività per effettuare stoccaggio e onorare i contratti con i clienti, azione che sconfessa  le ragioni principali della chiusura e la necessità dei 47 licenziamenti collettivi annunciati.

Le Segreterie di FILCTEM FEMCA UILTEC e la RSU dopo aver incontrato sua eccellenza il Prefetto di Brindisi, il Presidente della Provincia il Sindaco di Brindisi e alcuni parlamentari,  e alla viglia dell’incontro in Regione ribadiscono che non ci sono i termini per la chiusura, ciò provocherebbe forti ripercussioni non solo sugli impianti BASELL, ma anche sull’intero Petrolchimico di Brindisi e sulla chimica di base italiana.

Oggi i 2 impianti BASELL a Brindisi sono fermi, anche, per problemi tecnici e già registriamo contrazioni sulle produzioni degli altri impianti nel petrolchimico.

Su proposta dei segretari presenti e della RSU,  l’ASSEMBLEA GENERALE dei Lavoratori ha deciso di organizzare un presidio di lavoratori in occasione dell’incontro previsto per il pomeriggio di mercoledì 20 presso la Regione Puglia, dove sarà ribadita all’azienda la richiesta di una revoca della decisione della dismissione. Sarebbe auspicabile che fino a quella data l’azienda non assuma iniziative unilaterali sulla marcia degli impianti, anche, perché è ormai evidente un pericoloso stato emotivo che ormai vivono i lavoratori ai quali bisogno dare certezze.

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