BALNEARI: TRA CORONAVIRUS E MANCATE CONCESSIONI, CI SI PREPARA AD ACCOGLIERE I BAGNANTI

Balneari: tra Coronavirus e le mancate concessioni. Ma intanto ci si prepara ad accogliere i bagnanti. L’esempio di Mezzaluna a Santa Sabina

Un 2020 davvero negativo e irreale per i gestori delle spiagge. Non solo hanno, come d’altra parte tutti gli italiani, sia imprenditori che dipendenti e studenti, il problema legato al rispetto misure restrittive per come meglio difendersi dal Coronavirus e il problema contestuale di arrivare a fine mese, non solo devono prevedere innumerevoli soluzioni alle prescrizioni per la stagione estiva, oramai alle porte, specificatamente in fatto di misure preventive di contenimento del CoVid -19, ma hanno sulla propria testa la “Spada di Damocle” del mancato rinnovo delle concessioni balneari, in scadenza il 31 dicembre. Al momento non c’è alcuna norma che proroga, così come previsto lo scorso anno, per 15 anni queste concessioni ai soggetti che attualmente gestiscono le spiagge. La proposta di legge è ancora ferma su qualche tavolo romano. Le questioni appaiono davvero collegate, se si pensa soltanto all’eventualità, in questa emergenza pandemica, di affidare ai gestori dei lidi anche la cura delle parti di spiaggia libera adiacenti al proprio lido in concessione. E tutti i diretti interessati sostengono che la proposta di organizzare e vigilare per il rispetto delle norme anti Covid 19 anche sui lembi di spiaggia libera prossima ai loro lidi non sta né in cielo, né in terra. “A prevedere questo – dice Salvatore Lanzillotti, gestore di Toruccio Beach-Mezzaluna in località Carisciola di Santa Sabina e già vicepresidente Sindacato balenari Italiani, sez. di Brindisi –  dovrebbero essere altri. D’altra parte era una proposta lanciata dal sindaco di Lecce. Per noi certamente sarà più difficile organizzare e vigilare anche sulle spiagge libere. Già dobbiamo pensare ai nostri lidi, al nuovo posizionamento sugli spazi in concessione degli ombrelloni, che saranno diminuiti di più della metà rispetto agli anni scorsi, e alla migliore delocalizzazione dei tavoli dello spazio food, nel rispetto delle indicazioni e delle prescrizioni che ci verranno fornite credo nel mese di maggio, a cui io sto già lavorando. Avremo grosse perdite, turismo straniero azzerato, e di contro dovremo assumere più personale per controllare affinché tutti i nostri clienti, sia pur di numero inferiore rispetto all’anno scorso per ovvi motivi, rispettino le norme anti Covid19. Ma, la cosa più sconvolgente è che dovremo fare questi investimenti senza avere la sicurezza del rinnovo delle concessioni demaniali, come si ipotizzava lo scorso anno”.

 

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