Azione: “Le nostre condizioni per vera legalità. Rotazione simultanea di tutti i dirigenti, di tutti i capi dipartimento, di tutti i DG ASL e legge per legalità sulle liste d’attesa” 


Dichiarazione dei Consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Clemente e Ruggiero Mennea. 
“Tra l’avallo delle finzioni elettorali di Conte, gli attacchi ingiusti alla Schlein e gli annunci su mirabolanti deleghe assessorili, noi abbiamo posto alcune condizioni di legalità, su cui a oggi non abbiamo avuto alcuna risposta e che rappresentano condizioni alla nostra decisione di sostenere  uno sforzo all’insegna del buon governo. La nostre condizioni, per diserbare concretamente il vero terreno di coltura di sistemi opachi e quindi da possibili reati, sono la rotazione simultanea e immediata di tutti i dirigenti di sezione e servizio, sì tutti gli assessorati e in carica da più di tre anni, anche in deroga alle tempistiche più larghe previste dal Piano anticorruzione, a ciò consentendo la legislazione statale; la rotazione simultanea e immediata di tutti i direttori dei dipartimenti; la rotazione simultanea e immediata dei DG delle ASL, anche perché già decaduti per sforamento della spesa farmaceutica. Queste condizioni sono da inserire nel preambolo di ogni protocollo di legalità, che in questo momento ci viene chiesto di sottoscrivere su proposta dei Cinquestelle, ma che non sottoscriveremo sino a quando non conterrà almeno tutto il rigore già presente nelle leggi vigenti, rispetto alle quali non sono ammesse timidezze. Non possiamo fare sconti di legalità a nessuno, nemmeno a chi usa il principio come una bandiera sostanzialista, cucita per darle foggia elettoralistica, ma con contenuti poco rigorosi. Inoltre. Se legalità significa rispettare le leggi, al protocollo di legalità deve essere aggiunto il punto che più di tutti gronda illegalità. Le liste d’attesa. In questa materia, infatti, chiediamo l’approvazione immediata di una legge regionale per sanzionare la violazione di decine di leggi, che lasciano i cittadini in fila al CUP, abbandonati nella malattia e nella morte. La legge sulle liste d’attesa deve contenere norme sanzionatorie a carico di chi commette le seguenti illegalità: agende chiuse, mancata costituzione delle agende dedicate per malati cronici, oncologici e rari, e allineamento dei tempi d’attesa tra attività istituzionale e attività libero-professionale a pagamento. A tutto questo, ovviamente, andranno aggiunti altri argomenti di buon governo, da concordare in una riunione da convocare in tempi strettissimi. Queste sono le nostre condizioni, molto più importanti di quelle su cui in queste ore si discute con maggiore applicazione e relative alle seggiole assessorili.”

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