La città di Brindisi rischia di perdere ancora una volta una battaglia importante nel cammino di ripresa delle proprie attività economiche. Il riferimento è a ciò che sta avvenendo nella costruzione della struttura della nuova Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Meridionale. La partita della presidenza, come è noto, è stata vinta da Bari che ha nominato il presidente Ugo Patroni Griffi. Brindisi, invece, resta in corsa per segnalare il nome del nuovo segretario generale. Si tratta di una scelta fondamentale perché la figura del segretario forse è ancora più importante rispetto a quella del Presidente. E questa volta per la nostra città è vietato sbagliare.
Per una volta, quindi, si compia lo sforzo di mettere da parte una “brindisinità” che rischia di risultare patetica. Non siamo mai riusciti ad avere una persona valida da proporre quando il segretario generale doveva governare la sola Autorità Portuale di Brindisi. Figuriamoci se possiamo sperare di competere con un organismo che è ben più ampio. I nomi sul tappeto non ci pare possano in alcun modo essere presi in considerazione. Si cincischia sui percorsi della bassa politica ed ancora una volta i “proponenti” risultano essere personaggi politici ormai fuori dai ruoli che contano della politica che periodicamente si riaffacciano a Brindisi per rifarsi un volto.
Di questa “Brindisi” la città è stanca. Ci si guardi intorno, anche ben al di là dei confini territoriali brindisini, e si provi a scegliere un segretario generale capace di assolvere al ruolo che verrebbe chiamato a svolgere. Dica la sua il mondo degli imprenditori portuali, dicano la loro coloro che occupano posti di rilievo negli enti locali (a cominciare dalla sindaca). Qui non si tratta di “accontentare un amico”, ma di garantire una prospettiva al porto di Brindisi.
Fare scelte minimali, indicando un “brindisino a tutti i costi”, servirà solo a far arrivare la proposta sul tavolo di Patroni Griffi e sentirsi dire un “no grazie, facciamo noi”.