E’ il caso di dire che i giovani disoccupati brindisini, oltre il danno, rischiano di subire la beffa nella vicenda delle assunzioni nel nuovo punto-vendita della Lidl. Stamane, infatti, è comparso uno striscione sulla inferriata che delimita l’area interessata dai lavori, in cui si dice che l’apertura del punto-vendita avverrà a novembre e la seguente scritta: “Desideri lavorare in questo punto vendita? Come candidarsi….”. A seguire, le istruzioni per accedere a tale lavoro, tra cui l’accesso al sito, la ricerca delle esigenze aziendali, il curriculum, ecc.. Sta di fatto che se si accede al sito ci si rende conto che ci sono esigenze occupazionali in tutta Italia, ma non a Brindisi!!! Come dire, insomma, che qui accade il paradosso di non avere necessità di personale anche se il punto-vendita ancora non è stato inaugurato. La denuncia, come è noto, è partita proprio dalla nostra testata dopo aver appreso che l’invio dei curriculum è stata più che altro una burla e che in tanti si sono sentiti rispondere “no, grazie” dopo pochi istanti dall’invio dei propri dati. Le selezioni sarebbero avvenuto in un albergo in provincia, ma non si capisce bene sulla base di quale criteri. Esiste il dubbio fondato che la Lidl abbia subito pressioni da parte della “politica” per favorire qualcuno anziché qualcun altro. Ecco perché abbiamo inutilmente chiesto di fare chiarezza e di fornire l’elenco degli assunti. La nostra denuncia è stata poi suffragata anche da qualche sindacalista e da una forza politica, mentre per il resto, silenzio assoluto. Ma il clamore ha reso possibile centrare un obiettivo. A quanto pare, infatti, fatta eccezione per le prime sette, per il resto, la altre assunzioni sarebbero state congelate e l’apertura sarà resa possibile con l’arrivo temporaneo di personale da altre sedi. Cos’altro dovrà accadere perché qualcuno si preoccupi di stabilire cosa è realmente è accaduto?
