ASSOARMA BRINDISI CELEBRA IL 79simo ANNIVERSARIO DELLA MORTE DEL S.TEN. PILOTA BRINDISINO ANTONIO CARAVAGGIO.
LA RICORRENZA IN ONORE ALLA SUA DIGNITÀ E NOBILTÀ D’ANIMO, AVVENUTA NELLA CRIPTA DEL MONUMENTO NAZIONALE AL MARINAIO D’ITALIA.
di Giancarlo Sacrestano*
ricerche storiche
ASSOARMA BRINDISI
Domenica 7 Novembre piena di impegno, pensieri e preghiere per onorare la memoria del pilota brindisino Antonio Caravaggio, morto l’8 novembre 1942 sul confine tra Libia ed Egitto.
La prima domenica del mese il Consiglio Periferico delle Associazioni d’Arma di Brindisi (ASSOARMA) rinnova il proprio impegno di presenza e promozione della memoria comune con il “Dialogo con la Memoria” attivo da 7 anni col consenso del Prefetto di Brindisi, del Comune di Brindisi e l’Arcivescovo diocesano.
Nella sua azione di ricostruzione restano saldi i valori istitutivi della Repubblica e la relazione con le Istituzioni Costituzionali del territorio.
Ad officiare il rito religioso, Don Sergio Vergari, cappellano militare e guida Spirituale ASSOARMA.
A presiedere la cerimonia il Cap. di Fregata Claudio Mazzola, la relazione storica è stata di Giancarlo Sacrestano, la preghiera dell’aviatore è stata letta dal Gen. Pil. Vitantonio Laterza.
All’evento hanno partecipato rappresentanze locali delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, nonché il Sig. Piero Caravaggio, figlio del S.Ten. Pilota Antonio Caravaggio.
Era il 10 giugno 1940 ed il piano strategico era quello di rinverdire i fasti dell’antico impero romano di dominio sul mediterraneo.
Non andò così.
Nel passare dei giorni, dei mesi, si aggravava sempre più la difficoltà di agire su vari fronti, nessuno più leggero dell’altro.
Il fronte dell’Africa nord occidentale divenne sempre più difficile sino a diventare una vera ecatombe contro il nemico inglese ed al confine tra Libia ed Egitto, trovarono ospitalità le migliaia di bare di militari italiani.
La storia di oggi, accomuna il senso del dovere al senso profondo di servizio alla patria, così come la conosciamo noi e non come si rappresentava allora.
Era, forse, l’8 novembre 1942 – 79 anni fa e il S.Ten. – ma già promosso tenente, brindisino, Antonio Caravaggio, nato in via Cesare Braico il 24 aprile del 1918, ad appena 24 anni si sacrificò per i grandi ideali della Patria!
A seguito di una missione ardita, per dar tempo ai colleghi e superiori di potersi difendere, il S.Ten Antonio Caravaggio, terminate le missioni aeree contro basi nemiche, in ottemperanza ad ordini del comandante del 101° gruppo parte con un automezzo SPA 33, guidato dall’aviere scelto Benicchio, in missione speciale per recuperare materiale aeronautico nei pressi di Sollum. Durante il viaggio l’automezzo, è intercettato da aeroplani britannici e ripetutamente colpito da mitragliamenti si incendia.
Caravaggio viene colpito a morte da un mitragliamento aereo e – completamente ustionato – muore in un ospedale locale a Tobruk c/o “El Adem” Aeroporto italiano ultimo nel golfo di Sollum!
A casa l’aspettavano, la moglie Palmina che era incinta del figlio di Antonio – Piero.
“… Morire sì, ma morire liberi, non bruciati; dormire per sempre sotto una zolla fresca ed una pia croce.
Morire, ma dopo aver rivisto i familiari, abbracciati i figli, la sposa, nel proprio casolare, in mezzo alle cose che ci furono care perché essenza della nostra vita e riposare nel piccolo cimitero dove dormono l’eterno sonno gli avi e gli amici…”
Riecheggiano le parole del sommo dante “e in sul fonte del mio battesimo prenderò ‘l cappello”.
Antonio Caravaggio, pilota arditissimo, era stato onorato di una croce al merito di guerra; 2 medaglie di bronzo; Una medaglia d’argento. Oggi, pertanto, facciamo auspici e promuoviamo la richiesta perchè Brindisi, la sua città natale, diventi luogo perché una corona di alloro possa essere collocata, con nobiltà e dignità, ai piedi di una targa in suo ricordo.