Come sempre accade, nel mese di settembre tornano in auge, dopo il periodo estivo, i problemi occupazionali, che sono tanti, che attanagliano il territorio brindisino. La prima vertenza a tornare sui tavoli degli incontri e’ quella che riguarda la Santa Teresa spa, Multiservizi e societa’ in house della Provincia di Brindisi. I sindacati confederali e autonomi hanno chiesto e ottenuto un incontro con i vertici della Provincia e della stessa società’. L’ intento e’ quello di conoscere i prossimi passi della Provincia, alla luce che la scadenza di dicembre della Cassa Integrazione per chi non sta lavorando e’ ormai prossima, e anche quella degli affidi attuali, pochi, in scadenza dal 10 settembre. Tra l’altro, per legge, entro il 30 settembre, la società’ deve comunicare gli esuberi e altre incombenze. Ma una domanda sorge spontanea: come individuare gli esuberi? Mettendo in lista solo coloro che sono in Cassa Integrazione a “0” ore o seguendo altri criteri normativi? Alcune risposte sui numeri e sui conti sono state date dalla parte tecnica della Provincia. Il dott. Isceri, dirigente al Bilancio, ha ribadito che nell’Ente c’è una discrepanza certificata di 11 milioni di euro come disequilibrio. Al momento, pertanto, la Provincia di Brindisi non potrà’ prorogare i servizi in scadenza il 10 settembre, finché’ non si conoscerà’, come ha ribadito l’UPI, l’Unione delle Province, il quantum che spetterà’ all’ente di via De Leo fella ripartizione dei 70 milioni di Euro di contributi, cosi come da decreto del Governo in approvazione. Isceri ha spostato l’attenzione sulla prossima Legge Finanziaria, dalla quale si capiranno le intenzioni del Governo sul futuro delle Province. Tuttavia, il presidente Bruno ha dato una parola ai speranza ai lavoratori. “Se la Santa Teresa – ha detto Bruno – esiste ancora, una delle poche esistenti ancora in Italia, nella sua fattispecie, può’ anche essere merito di chi si sta occupando della vicenda in questi anni, parte politica e management della società’. Io continuò ad essere fiducioso affinché’ nessun lavoratore venga licenziato”. Ma intanto, c’è un problema da capire. Se come dice Isceri si e’ in procinto di arrivare al predissesto, chi ne pagherà’ le conseguenze sara’ solo la Santa Teresa. Infatti, i dipendenti della Provincia continueranno a percepire gli stipendi. Come sara’ possibile? E’ per questo, e’ molto probabile che da lunedì’ 14 i lavoratori della Santa Teresa attuino alcune forme di protesta. Prossimo incontro per la fine della settimana prossima per dare la possibilita’ di dialogo tra parte politica e dirigenza. Fatto molto strano e’ che gli altri dirigenti della Provincia non siano venuti a conoscenze in maniera prioritaria della relazione negativa del direttore di Ragioneria. Speriamo che le idee si schiariscano al più’ presto. Ne va della dignità’ di tutti.
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