Terremoto politico in provincia di Brindisi. I carabinieri del comando provinciale e della compagnia di Francavilla Fontana hanno arrestato il sindaco di Erchie Pasquale Nicolì. Colpito da un ordine di custodia cautelare anche l’assessore ai servizi ambientali ed ai lavori pubblici Oronzo Bernardi, mentre per l’assessore ai Servizi sociali Pamela Melechì e per un tecnico è stato disposto il divieto di dimora. Le accuse vanno dalla concussione alla tentata concussione, all’abuso di ufficio e ad atti persecutori. I fatti risalgono al periodo dall’ottobre del 2020 a maggio del 2022.
In pratica, secondo quanto rende noto la Procura della Repubblica, il sindaco Nicolì avrebbe tentato di condizionare il responsabile dell’area servizi del Comune perché concedesse una proroga retroattiva ad una cooperativa sociale per la gestione dei servizi cimiteriali. Tentativo non andato a buon fine per l’opposizione di un dipendente comunale il quale poi sarebbe stato rimosso dal suo incarico proprio per non aver ottemperato a quanto richiesto dal primo cittadino.
L’assessore Bernardi, poi, si sarebbe reso responsabile anche di approcci non graditi nei cofnronti di una donna che si trovava all’interno degli uffici comunali.
I quattro indagati, inoltre, sono responsabili anche di aver fatto di tutto per non far assumere l’unico partecipante ad un concorso pubblico in quanto ritenuto non gradito per essersi candidato nelle ultime elezioni amministrative nello schieramento opposto.
Il tutto, in aggiunta ad altre condotte illegali e minacciose nei confronti di dipendenti comunali.
Pasquale Nicolì ha 70 anni ed era stato già eletto sindaco nel 1982 per poi tornare ad occupare la poltrona di primo cittadino nel 2020 alla guida di una lista civica.
L’inchiesta è condotta dal Procuratore aggiunto Antonio Negro con i sostituti Giovanni Marino e Pierpaolo Montinaro. La misura è stata emessa dalla giudice per le indagini preliminari Barbara Nestore.