“Ciao sono Aly, una mamma di 43 che vive a Brindisi, oramai da giorni la sera in città l’aria è irrespirabile, siamo costretti a dormire con le finestre chiuse e al mattino per andare a scuola mettiamo sciarpe per riuscire a respirare… nessuno ci dà risposte, né i vigili, né le istituzioni, né i media… ci stanno uccidendo e non sappiamo che fare… io nel mio piccolo lo sto denunciando in tutte le forme mediatiche che conosco; con la speranza di ricevere aiuto…” Aly Mastrorilli ha scritto a Brindisitime lanciando un grido di aiuto che abbiamo voluto cogliere. Da mamma, da cittadina, ha lanciato una piccola grande idea attraverso il web per sensibilizzare i brindisini e i media a cercare risposte. Non è la prima volta che l’aria a Brindisi ha “un non so che” di strano, capita soprattutto la sera/notte, e i cittadini lo avvertono nei giorni in cui la tramontana non spazza via il pulviscolo. Non vogliamo tirar fuori i già tristemente noti dati di inquinamento e di polveri sottili captate delle centraline per il controllo dell’aria che attestano dati preoccupanti da Brindisi fino al sud Salento, basta fare un giro sul web per trovarli, vogliamo dar voce invece alla cittadinanza, quella attiva, come Aly che chiede attraverso la sua pagina di web di far diventare la sua voce un coro. I cittadini vogliono delle risposte.
Il 6 aprile del 2016, l’Unione Europea, cioè la Commissione Europea Ambiente, ha accolto la denuncia di Peacelink in merito alla questione inquinamento a Brindisi e ha scelto di intervenire in relazione alle emissioni degli impianti industriali sulla base dei valori limite per la qualità dell’aria ampiamente superati per diversi anni, aprendo una procedura di infrazione per violazione degli Articoli 13 e 23 della Direttiva 2008/50/EC sulla qualità dell’aria ambiente in questa e altre zone, in particolare con attenzione per il PM10 (polveri sottili).
Ebbene, a un anno e mezzo dalle ultime notizie in merito, quali sono ad oggi i risultati di questo intervento?
Carmen Vesco