APPALTI PETROLCHIMICO: LE AZIENDE RIDUCONO LA FORZA LAVORO – VIDEO SERVIZIO

“Se non otteniamo già oggi risposte concrete dalle aziende del Petrolchimico la lotta di questi lavoratori potrebbe alzare ancor di più la propria azione e la propria voce”. Lo afferma Antonio Macchia, segretario provinciale della CGIL, nell’ambito della civile manifestazione di protesta di alcuni lavoratori del Petrolchimico, che si è svolta davanti alla Prefettura, messi fuor in maniera inopinata dal ciclo produttivo delle varie aziende che operano nel polo chimico brindisino. Si tratta di una trentina di lavoratori che hanno perso il posto di lavoro, conquistato a fatica da un decennio a questa parte. Cosa è accaduto? In sostanza, a parità di volumi, cioè di commesse rimaste inalterate nel corso di questi mesi, con una produzione che è rimasta costante, senza contrazioni di alcun genere, le aziende hanno ridotto gli organici abituali di lavoratori, creando una disparità di trattamento tra gli stessi. E’ questa la denuncia delle organizzazioni sindacali, che chiedono il rispetto e il ripristino della clausola sociale, cioè quella clausola che garantirebbe il posto di lavoro, pur in presenza di diversi appalti e di ditte che cambiano di anno in anno. La protesta dei lavoratori, sorretta dai sindacati confederali, si è tenuta proprio quando il prefetto, S.E., Annunziato Vardè, a cui i lavoratori si aggrappano per riappropriasi di quel senso di giustizia che pare abbiano perso, era a colloquio con i responsabili dell’ENI e di tutte le aziende appaltatrici del petrolchimico. Questa gente non può più attendere e sono richieste risposte urgenti sia dalle istituzioni locali, ma anche dalla Regione Puglia e dal governo, un po’ come sta accadendo per il polo industriale di Taranto. Ma i nostri politici de territorio riusciranno a farsi sentire da Roma?

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