APPALTI INDUSTRIALI, D’ATTIS (FORZA ITALIA): “SITUAZIONE INSOSTENIBILE”. DEPOSITATO ORDINE DEL GIORNO

“Il criterio del massimo ribasso sia negli enti pubblici sia nel settore privato sta evidentemente continuando a produrre effetti disastrosi sotto tutti i punti di vista. A Brindisi, in particolare, le grandi aziende industriali, applicando tale criterio nei loro appalti di manutenzione e servizi, determinano, di fatto, una cannibalizzazione tra aziende locali costrette a guardare al massimo ribasso piuttosto che alla massima qualità da offrire con effetti inevitabili sui lavoratori precari indiretti”.

Interviene con questa considerazione iniziale Mauro D’Attis, capogruppo di Forza Italia di Brindisi, presentando la proposta di ordine del giorno depositata per la discussione del Consiglio comunale e inerente la precarietà dei lavoratori indiretti e delle ditte appaltatrici nel settore industriale brindisino.

“La situazione si è aggravata – conclude D’Attis – e basterebbe verificare quante sollecitazioni riceve in questo senso la Prefettura di Brindisi. È evidente che occorre un intervento deciso dell’Amministrazione civica con un impegno a interessarsene direttamente promuovendo appositi accordi sul territorio che, in altre parti, sono già realtà”.

 

ORDINE DEL GIORNO SU PRECARIETÀ DEI LAVORATORI INDIRETTI E DELLE DITTE APPALTATRICI NEL SETTORE INDUSTRIALE BRINDISINO

IL CONSIGLIO COMUNALE DI BRINDISI,

PREMESSO

  • che nella seduta del 14 aprile XXXX il Consiglio comunale di Brindisi ha approvato un ordine del giorno con cui si promuoveva un accordo con Aziende, associazioni datoriali e sindacali per la stipula di un contratto territoriale inserendo la clausola di salvaguardia, nel settore industriale della chimica, di tutti i lavoratori indiretti;
  • che è tornata di stretta e grave attualità all’attenzione delle Istituzioni locali la situazione di precarietà che investe i lavoratori delle ditte appaltatrici del comparto chimico, di quello energetico e di quello aeronautico nei quali molti lavoratori subiscono trattamenti discriminatori rispetto non solo ai lavoratori diretti ma anche e soprattutto rispetto ai loro colleghi dell’indotto presente nei cantieri di manutenzione  di altri siti produttivi italiani dove, invece, appositi accordi territoriali limitano gli effetti negativi nella gestione degli appalti;
  • che, in particolare, da più decenni le aziende elettriche e chimiche gestiscono i loro stabilimenti di Brindisi avvalendosi di ditte esterne per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria e appaltando molto spesso attraverso il criterio unico del massimo ribasso;

CONSIDERATO

  • che nello svolgimento delle gare in parola non vengono previste e applicate le clausole per salvaguardare le professionalità acquisite all’interno degli stabilimenti dai lavoratori indiretti a tal punto che si è spesso costretti a ricorre all’intervento della Autorità Prefettizia al fine di far incontrare straordinariamente le parti interessate;
  • che una delle cause più condizionanti del fenomeno descritto è ascrivibile alla scellerata applicazione del criterio del massimo ribasso che rischia di peggiorare anche la situazione dal fronte delle aziende appaltatrici costrette a puntare all’abbassamento del prezzo piuttosto che ad offrire la giusta qualità dei lavori;

RITENUTO

  • che la grave situazione descritta e per la quale lo stesso Consiglio comunale già si era interessato, continua a esistere ed, anzi, ad aggravarsi e, per questo, necessita di una presa di posizione forte dell’Amministrazione comunale per le sue responsabilità dirette sul governo del territorio e per ogni tipo di interlocuzione aperta con le aziende interessate presenti;

IMPEGNA LA SINDACA

  • a intervenire, sentendo il Prefetto di Brindisi, sulle aziende coinvolte, promuovendo un incontro stabile con le associazioni datoriali e i sindacati, al fine di giungere alla modifica dello stato delle cose, alla garanzia di livelli di stabilità maggiori per i lavoratori e alla tutela della professionalità delle aziende appaltatrici evitando loro gli effetti negativi della pratica del criterio del massimo ribasso a tutti i costi;
  • a promuovere, coinvolgendo il Consiglio comunale, per il raggiungimento degli obiettivi delineati, la stipula di appositi accordi in sede locale con tutti i soggetti interessati.

MAURO D’ATTIS (FORZA ITALIA)

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